Ti sbagli alla grande, la costante di Plank non è una cosa empirica è stata dimostrata, misurata e in più se ne è avuto un perfetto riscontro negli esperimenti di fisica delle particelle. Del resto su di essa si fonda la meccanica quantistica ovvero la meccanica quantistica è una conseguenza rigorosamente matematica e fisica della costante di Plank
La costante di Plank sta alla meccanica quantistica come l'invarianza relativistica del vettore velocità delle onde elettromagnetiche (in particolare quindi della luce) sta alla teoria della relatività ristretta di Einstein
Comunque sia la costante di Plank è una grandezza meccanica, per la precisione è la grandezza fisica meccanica "Azione", Plank arrivò a dedurre e concludere che l'Azione non è una grandezza continua ma discreta ovvero che una qualsiasi azione è multiplo di un'azione minima e questa azione minima possibile è proprio la costante di Plank
in termini matematici se A è l'azione di un moto oscillatorio di una certa massa (si pensi per esempio al moto oscillatorio di un pendolo ) allora esiste un intero N tale che A = N x H dove H è appunto la costante di Plank ovvero ribadisco è la minima quantità di azione possibile, quantità che è una costante universale
A livello macroscopico non ci si rende conto della discontinuità dell'azione di un sistema meccanico oscillatorio ma se si scende nell'ordine di grandezza di H che è lo stesso ordine di grandezza atomica si manifesta in modo palese questa discontinuità
Andando quindi a scrivere le equazioni della dinamica classica per il moto degli elettroni di un atomo e esprimendo tali equazioni in termini di azione tornano tutti i conti in modo assolutamente coerente con gli esperimenti scientifici fatti in laboratorio ed è qui che saltano fuori i famosi numeri quantici da cui ne segue tutta la meccanica quantistica
Una cosa analoga riguarda l'elettrostatica, la quantità di carica elettrica è una quantità fisica discreta perché deve essere un multiplo della minima carica elettrica che è quella di un elettrone (o di un protone) ed è anche questa una costante universale, anche qui in scala macroscopica non ci si rende conto di tale discontinuità ma scendendo a livello atomico risulta in modo palese e se non si tiene conto di questo i conti non tornano nel senso che non rispecchiano i dati ricavati sperimentalmente dai lavoratori di fisica
Come vedi altro che grandezza empirica, la costante di Plank dedotta da Plank per il risolvere l'enigma del corpo nero, è una grandezza esatta, calcolabile e riscontrabile negli esperimenti scientifici ...
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