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Originariamente inviato da Sam64
nel momento che lo stato ti obbliga ad avere un conto corrente una carta , pagamenti digitali non si dovrebbero pagare spese e tasse sugli obblighi o tantomento li doveva pagare lo stato.
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Non vedo il nesso, si parla al massimo di obbligo di accettare la carta, non di divieto di accettare i contanti
Sono dell'idea che il problema sia la scarsa trasparenza sui costi che impedisce al Libero Mercato di svolgere la propria magia, io metterei i costi effettivi della transazione a carico del compratore e con una piccola tassa in caso di pagamento in contanti, perché lo Stato ha un costo per gestirlo che attualmente è in carico alla fiscalità generale:
Mi rendo conto che sarebbe una misura fortemente impopolare perché in Italia si diffida del Libero Mercato, ancora un po' e si faceva la rivoluzione per l'addebito delle buste della verdura da 2 centesimi, però in questo modo ci sarebbe concorrenza vera tra i fornitori di sistemi di pagamento perché gli utenti sarebbero incentivati a passare a chi offre costi più bassi, e non ci sarebbe bisogno di queste trattative per abbassarli temporaneamente.
I negozianti non avrebbero le spese di transazione quindi, nel medio termine e in regime di concorrenza, avrebbero margine per abbassare i prezzi in misura pari ai costi ora a carico dei clienti.
Infine lo Stato avrebbe l'entrata della tassa sui pagamenti in contanti e avrebbe margine per ridurre la pressione fiscale altrove mantenendo così lo stesso gettito, magari abbassando l'IVA