View Single Post
Old 16-06-2023, 18:05   #14
azi_muth
Senior Member
 
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11267
Quote:
Originariamente inviato da Doraneko Guarda i messaggi
Beh oddio, non mi sorprenderebbe se ci fosse anche qui, visto che i governi hanno autorità sulle realtà private in caso di indagini in corso, ecc...
Un altro discorso invece è se il controllo è sistematico e senza motivi particolari o se, come nel caso della Cina, che violando sistematicamente diritti umani e copyright, userebbe certe possibilità per spionaggio industriale e per perseguire dissidenti politici e minoranze.
Mah forse si riferisce al Cloud Act e comunque è ben diverso da quello che fanno i Cinesi.

Quote:

Si tratta di una legge federale statunitense adottata il 23 marzo 2018 che ha introdotto alcune novità rispetto alla legislazione statunitense previgente con l’obiettivo di supportare le autorità nel combattere e prevenire le attività internazionali di natura criminale e terroristica.

L’applicazione e la portata del CLOUD Act sono particolarmente limitate, in quanto il potere è esercitabile solo in relazione a un’indagine penale e secondo norme e procedure dettagliate e specifiche e la richiesta di accesso ai dati digitali può essere destinata solo ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica (o telematica) o di servizi informatici che siano soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti. Il CLOUD Act non estende la giurisdizione degli Stati Uniti e non assoggetta i clienti dei fornitori di servizi (che siano pubblici o privati) alla giurisdizione degli Stati Uniti.

Il Cloud Act non è uno strumento di raccolta di dati e informazioni. Non è uno strumento di spionaggio economico. Le forze dell’ordine possono richiedere l’accesso ai dati solo se stanno svolgendo un’indagine penale su cui gli Stati Uniti sono competenti a perseguire penalmente. Per poter accedere ai dati, le forze dell’ordine devono soddisfare determinati standard e seguire specifiche procedure, che si applicano a tutti i livelli – sia che gli Stati Uniti stiano cercando i dati di un cittadino statunitense, residente o straniero. Per il contenuto, le forze dell’ordine hanno bisogno di un mandato emesso da un giudice indipendente, sulla base di una constatazione di causa probabile, imponendo un limite relativamente alto per le forze dell’ordine. In realtà, si tratta di uno standard di protezione della privacy più robusto e più severo di quello applicato in quasi tutti gli altri paesi del mondo.

Inoltre, la portata è limitata in quanto le forze dell’ordine statunitensi non possono emettere istanze per e-mail, e altri contenuti di comunicazione, da parte di società straniere che operano interamente al di fuori degli Stati Uniti. Si tratterebbe di una rivendicazione di autorità extraterritoriale, e la legge statunitense non prevede alcun meccanismo per l’emissione di mandati extraterritoriali.
https://www.linkedin.com/pulse/il-cl...o-applicativo-

Quote:


[...]

Contrariamente alla retorica, il Cloud Act include e adotta anche nuove disposizioni specificamente concepite per tener conto degli interessi sovrani stranieri. La legge prevede esplicitamente una nuova mozione legale per reprimere il conflitto con il diritto straniero e sono soddisfatte determinate condizioni. Inoltre, preserva espressamente il diritto dei fornitori di servizi di presentare ricorso in tribunale sulla base del diritto straniero in conflitto, anche in quelle situazioni in cui la mozione legale di respingere il mandato non è disponibile. Ciò contribuisce a garantire che gli interessi dei governi stranieri vengano tenuti in considerazione.

la seconda parte del Cloud Act è stata, come molti sembrano dimenticare, promulgata per volere dei governi stranieri, in particolare del Regno Unito. In particolare, è stata adottata in risposta alla frustrazione dei governi stranieri per le difficoltà di accesso ai contenuti delle comunicazioni dei propri cittadini e dei residenti da parte di fornitori con sede negli Stati Uniti. Essa mette in atto un meccanismo attraverso il quale i governi stranieri possono, subordinatamente a numerose salvaguardie e condizioni preliminari, richiedere determinate informazioni da fornitori con sede negli Stati Uniti. Ciò consente ai governi stranieri di accedere a specifici dati in modo più rapido, senza dover ricorrere al laborioso processo di assistenza legale reciproca.

[...]

Il risultato ironico: gli Stati Uniti, attraverso il Cloud Act, hanno adottato misure per ridurre le restrizioni sui trasferimenti di dati, mentre i paesi di tutto il mondo indicano il Cloud Act a sostegno dei propri mandati di localizzazione dei dati. Il Cloud Act non è perfetto ma non è nemmeno l’affermazione malvagia ed espansiva del potere degli Stati Uniti che alcuni sostengono che sia. Al contrario, si tratta di una modesta disposizione di diritto penale che codifica in larga misura lo status quo e adotta nuove disposizioni esplicitamente concepite per accogliere l’interesse straniero per i dati detenuti dagli Stati Uniti.
https://www.corrierecomunicazioni.it...nita-dei-dati/
azi_muth è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 
1