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Originariamente inviato da david-1
L’unica soluzione, e lo dico con un triste ahimè, è tornare al protezionismo.
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Si ecco... ci manca solo il protezionismo che ovunque è stato applicato e intendo letteralmente ovunque ha fatto più danni della grandine.
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L’Europa deve chiudersi e importare solo lo stretto necessario per produrre cose essenziali, o quasi, che altrimenti non si può produrre.
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E quindi hai già fallito in partenza perché se io ho le materie prime e te europa le vuoi importare ma non vuoi che venda anche i miei prodotti le materie prime te le vendo a peso d'oro perché altrimenti le vendo ad altri nel mondo.
Questo comporterebbe una spirale depressiva estrema che annienterebbe il mercato europeo con una inflazione devastante e prezzi fuori controllo.
La malavita inizierebbe a contrabbandare prodotti a basso costo esteri che andrebbero via come il pane.
Utile... mi dicono dalla regia che è uno scenario sensato.
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iPhone? 2500 euro importato oppure un bel cellulare di marca europea, oppure Apple apre una fabbrica in Europa.
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E come lo produci in europa? A nessuno importerebbe di darti componentistica e brevetti per produrre in Europa e anzi si fregherebbero le mani di venderti non a 2500€ ma a 3.000€ con la scusa che sei protezionista. Se anche riuscissi ad avere know how e qualcuno che produce smartphone in Europa avresti comunque un bassissimo livello di concorrenza che spingerebbe i prezzi alle stelle e un problema devastante di approvvigionamento di materie prime e semi-lavorati.
Idem per auto, vestiti ecc. Idem per l’alimentare: si importa l’indispensabile mentre il superfluo si tassa da morire.
L’obiettivo è unificare l’Europa a livello di salari e burocrazia, e renderlo autonomo e indipendente da ogni influenza esterna
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Tornare all’antica, cosa non possibile per l’Italia, ma già l’Europa ha dimensioni, abitanti e risorse sufficienti a sostentarsi da sola.
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Ma anche no... l'Europa non ha né estensione né materie prime per poter contare solo su un mercato interno. Non a caso il mercato europeo è uno dei mercati più dipendenti dall'estero soprattutto per le materie prime.
Non solo... la gran parte della produzione europea di qualità è fatta di prodotti per l'esportazione extra-europea quindi in ottica protezionista avremmo decine di realtà produttive che non avrebbero più sbocchi basti pensare il danno alle esportazioni che le sole sanzioni alla Russia ha comportato figuriamoci un protezionismo generale.
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Se non lo facciamo tra vent’anni moriamo di fame: le produzioni sono all’estero e vent’anni fa ci raccontavano che saremmo stati gli uffici, l’amministrazione, delle fabbriche.
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Non c'entra niente. Il disastro industriale dipende da ben altri fattori infatti in Italia vantiamo multinazionali di primissimo livello e non solo nella moda ma anche nel settore medico, militare ecc... ecc...
Il problema italiano sta nel fatto che manca una vera politica industriale, che abbiamo un sistema societario basato su leggi di 60 anni fa, che tolleriamo ancora società di persone con bilanci farlocchi, che non c'è una mentalità da veri industriali ma son tutti padroncini con una visione del futuro talmente limitata da risultare ridicola.
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La realtà è che con internet e lo Smart work tra pochi anni assumeranno amministrativi vietnamiti o cambogiani con sw di traduzione, creativi cileni, grafici cinesi…. e allora ci offriranno lavori a 400 euro al mese
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Fanno bene... se l'italiano medio ha come obiettivo nella vita semplicemente fare l'impiegatuccio privo di qualsiasi reale competenza che alle 16 gli cade la penna di mano verrà pagato per quello che vale.