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Originariamente inviato da Darkon
SCAPPAAAA!
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Da quanto scrivo può non sembrare, ma ... mi faccio gli affari miei fin troppo, utilizzo la "seconda casa "in un piccolo comune di montagna, con annesse micro-coltivazioni, ove inizio ad andare da marzo ("potature di fine inverno") fino a novembre ("taglio ultime piante da orto e concimazioni") ... il mio lavoro mi consente di avere, oltre alle ferie, qualche giorno di riposo, e me li sfrutto in autonomia, mi piace la montagna e ci vado da solo - questo nonostante mi venga costantemente sconsigliato - curo le piante anche se è fatica, mi godo la natura nei periodi di bassa frequentazione umana. La mia compagna non gradisce nulla di ciò, quindi non è coinvolta se non nelle attività più riposanti. Il lavoro che faccio mi piace. Poter stare con le famiglie, pure, è un piacere; non ho figli, ma mi sento comunque responsabile verso i genitori, perchè loro non si sono risparmiati. Non ho alcun motivo per volermi "liberare" ! In passato ho sentito il bisogno di fare scelte in assoluta ed anche egoistica autonomia; ne avrei ricavato una soddisfazione effimera, compromettendo i rapporti umani, con le loro convenzioni, imposizioni ... ed anche gioie. Così si finisce in solitudine.
Andy45 : dove siamo vissuti negli ultimi anni, fino ad un po' di tempo fa un buchetto lo si trovava. Ma, tra stalli ricariche auto elettriche, posti invalidi, piattaforme per locali di somministrazione, lavori programmati e/o urgenti, divieti vari ... è diventato un dramma parcheggiare in regola. Roba da dover andare a cinquecento metri da casa dopo aver girato mezz'ora inutilmente. Da farti passare la voglia di uscire la sera per una birra rapida con gli amici o imporre un orario di rientro se c'è bisogno di fermarsi un attimo in doppia fila per scaricare pesi; perchè a metà mattina o pomeriggio anche lì non c'è posto. Nonostante il quartiere sia piacevole e relativamente sicuro e tranquillo ... non ci dispiacerà abbandonarlo.