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Originariamente inviato da Sandro kensan
Volendo essere benevolo con l'iniziativa di NIO occorre dire che le batterie si consumano sia con la carica/scarica che con il tempo e con le variazioni termiche.
Se fosse solo una questione di numeri di cariche / scariche allora le batterie sarebbero solo stoccate e non consumate per cui dopo il regime transitorio NIO sostituirebbe solo le batterie effettivamente usate e consumate dagli automobilisti e non tutte le batterie stoccate.
Per esempio se ci fosse una sola auto NIO con 10 batteria nella stazione allora se l'Auto fa 3000 cicli di carica/scarica, 1 sola batterie è da sostituire e la ditta NIO ne compra 1 sola.
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Immagino che ci siano anche altre considerazioni da fare:
- una gestione delle batterie di questo tipo livella i "picchi" di assorbimento (le batterie si possono caricare sempre e non solo quando c'è la macchina)
- la possibilità di cambiare velocemente il pacco batteria, consente di poter stressare di meno la batteria (non ho necessità di caricarla velocemente, e neanche sempre al 100%)
- si è parlato di usare questi impianti anche come accumulatori verso la rete per assorbire i picchi di consumo
- se la batteria diventa rimovibile, immagino che sia pensabile avere più tagli:
- piccolo taglio (e
leggera) per i piccoli spostamenti urbani
- taglie più grandi per i grandi viaggi
Alla bisogna si "monta" la batteria con l'autonomia desiderata
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Originariamente inviato da Paganetor
è una soluzione molto interessante e che risolve un problema, ma ne solleva un altro: quante batterie servono per ogni macchina in circolazione? Il doppio? Il triplo?
Chi le paga? Immagino l'utente finale all'interno del servizio di "ricarica" con cambio del pacco batteria.
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In forma diretta od indiretta alla fine è sempre il consumatore finale che paga. Ma non potrebbe essere altrimenti.