Le reflex si differenziano da altre fotocamere non reflex per la presenza di un banale specchio interposto tra l'attacco a baionetta dell'ottica e il sensore (la mia è una semplificazione in quanto in realtà non è un banale specchio ma un pentaprisma ...) al fine di permette di vedere nel mirino ottico esattamente la stessa inquadratura della scena così come è vista dall'ottica.
L'idea di inserire uno specchio (Pentaprisma) prima nelle fotocamere non digitali (a pellicola) e ora in quelle digitali, si è dimostrata una soluzione tanto semplice quanto efficace per aggirare il problema dell'errore di parallasse nell'inquadratura dovuto al mirino ottico che a fortiori non collima con l'asse ottico dell'ottica; tuttavia l'aspetto negativo è che la presenza dello specchio inevitabilmente impone maggiori ingombri dei corpi delle fotocamere e maggiori pesi oltre al problema di imporre un maggior tiraggio di messa a fuoco che è un problema in certe applicazioni (per esempio per le applicazioni fotografiche in ambito astronomico)
Gli attuali mirini elettronici (Electronic View Finder brevemente EVF), che concretamente sono dei mini display digitali, non fanno altro che mostrare esattamente ciò che vede il sensore della fotocamera ed esattamente come fa il display principale senza avere problemi di errori di parallasse nell'inquadratura. Solo che fino a qualche anno fa gli EVF oltre che pesavano parecchio sul prezzo finale della fotocamera ma soprattutto le loro prestazioni erano decisamente inferiori a quelle dei mirini ottici delle reflex. Oggi la differenza di prestazioni è stata colmata, anzi in alcune fotocamere mirrorless di fascia alta sono addirittura superiori. Quindi e inutile continuare ancora con gli ingombranti pentaprisma delle reflex ...
Proprio recentemente ho acquistato una Mirrorless Full Frame di fascia professionale, le prestazioni del suo EVF sono eccezionali tanto è vero che ho perso l'abitudine di inquadrare in Live View (ovvero usando il display principale) con il vantaggio (oltre di un decisivo minor ingombro e peso) anche di una maggior stabilità nello scattare scongiurando il mosso negli scatti anche con tempi di esposizione relativamente lunghi (con la stabilizzazione ottica a 5 assi di cui è datata posso scattare tranquillamente anche ad 1/2 sec di esposizione senza ricorrere a cavalletti o a appoggi stabili di fortuna). L'altro vantaggio è che finalmente posso usare la mia nuova fotocamera anche per le riprese astronomiche grazie al minor tiraggio di messa a fuoco senza ricorrere a telescopi specificatamente realizzati con maggior backfocus proprio per l'utilizzo in fotografia astronomica; il mio è un telescopio che ho modificato sostituendo l'obiettivo sferico con uno parabolico di pari focale e apertura (fatto realizzare appositamente qui in italia da un noto ottico veneto), ma avevo sempre il problema di un back focus insofficiente per riprese astronomiche con fotocamere reflex ...
Ma oggi
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