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Originariamente inviato da ferste
Non è la mia, io non formulo teorie cercando di dare soluzioni semplici a problemi complessi
Vai da questi a dirgli che sono lontani dal problema:
https://www.ispionline.it/it/pubblic...-aspetta-32865
Alessandro Gili is an Associate Research Fellow at the ISPI Centre on Business Scenarios (supported by Intesa Sanpaolo) and at the Centre on Infrastructure. He holds a Master in International Trade and Internationalization of Enterprises from the Italian Trade Agency, after obtaining a Master's Degree in International Relations at LUISS University of Rome and attending a course in International Political Economy at the London School of Economics (LSE). He worked also as a Researcher at LUISS Research Centre on International and European Organizations, with a focus on economic issues and in the International/Institutional Affairs Department of Confindustria Nautica.
Cacchio vuoi che capisca questo, Notturnia con un Master in Hardware Upgrade Business Administration, ha detto che è un ignorante fottuto.
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dovresti imparare a leggere.. scopriresti che non ha detto niente di diverso da quello che ho detto io
ti prendo degli stralci visto che non sai come si legge una notizia economica.
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Tutti questi squilibri a livello regionale si sono tradotti in una crisi energetica senza precedenti soprattutto a causa di un elemento strutturale: l’insufficiente offerta di gas naturale. Fin dal 2014, infatti, gli investimenti nella ricerca e sviluppo di giacimenti di idrocarburi sono crollati. Nel momento in cui gli investimenti avevano iniziato a riprendersi dopo la crisi finanziaria globale del 2008-2009, un evento epocale ha rivoluzionato i mercati energetici: gli Accordi di Parigi, che hanno segnato la fine dell’era dei fossili. Da un lato, le aziende petrolifere hanno ridotto drasticamente gli investimenti e l’orizzonte temporale degli stessi, concentrando le poche risorse disponibili nelle operazioni che potessero garantire i maggiori profitti nell’arco di pochi anni.
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Inoltre, i prezzi dell’energia in Europa si basano sul meccanismo del prezzo marginale: il costo orario dell’energia è deciso dalla fonte che, alla data ora, risulta indispensabile per la rete.
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gli USA si oppongono fortemente al progetto
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(parla del NS2)
non mi pare che dia la colpa a PUTIN..
complimenti all'articolo del 14 gennaio ma molto di quello che ha scritto è roba che su Reuter e gli altri portali che usiamo per lavoro si sapeva a Settembre se non a Maggio 2021..
ho solo capito che anche quando trovi notizie fatte bene resti incapace di capirle..
si capisce bene nel discorso di Gili che il ginepraio è creato dalle politiche europee e che l'amministrazione BIDEN ha solo peggiorato la situazione ..
si capisce anche che "diverse dozzine di cargo GNL americane sono state reindirizzate dall’Asia all’Europa, spinte dalla crescita dei prezzi" è BIDEN che sta speculandoci di brutto facendo aumentare i prezzi a noi e poi venendo come cavaliere bianco a vendere a 5 volte il prezzo il suo metano..
è ciecità la tua o solo odio per chi lavora nel settore e ne sa di più ?