Sì ma non è che sia energia "buttata", è pagata dai miners, pagati a loro volta dagli utilizzatori del network che comprano eth per usare il suddetto network. E' energia disponibile che viene acquistata e pagata dalla gente come per qualsiasi altra attività in ultima analisi.
Poi che l'energia richiesta da un network molto utilizzato e basato su proof of work come quello di eth sia molta è un altro discorso: vero ma purtroppo attualmente il proof of work garantisce ancora la maggior security unita alla maggior decentralizzazione (aspetto che spesso vorrebbe essere fatto passare in secondo piano, ma è il primo aspetto, altrimenti una criptovaluta non avrebbe ragione di esistere). Il proof of stake tanto sbandierato come soluzione definitiva purtroppo perde parecchio lato decentralizzazione, e anche in security.
Magari in futuro si troverà una soluzione migliore in tutto ma il problema è di molto difficile soluzione: usare molta energia per il consensus layer serve proprio a rendere estremamente dispendioso attaccarlo, in ambito decentralizzato. Se il consenso non serve perchè decide la banca o l'intermediario X ovviamente il problema non si pone, ma abbiamo il sistema tradizionale centralizzato con tutti i contro.
Al momento appoggiarsi a qualche layer 2 e usare la blockchain principale solo per finalizzare grossi blocchi di transazioni con un'unica operazione solo quando necessario sembra essere il miglior compromesso.
Ultima modifica di Informative : 14-01-2022 alle 19:58.
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