Quote:
Originariamente inviato da zappy
hai presente che il trizio è radioattivo?
hai idea che il processo produce neutroni piuttosto "vivaci" e che quindi tutto il reattore diventa un'enorme blocco di roba radioattiva per attivazione neutronica?
non sono le scorie di una fissione, ma se per sfiga scoppia, è meglio essere BEN lontani.
ps: in caso di esplosioni, i "contenitori di cemento" bla bla bla non servono A NIENTE, dato che i più massicci e "moderni" reggono sovrappressioni max attorno a 1-2 atmosfere a dir tanto, e una esplosione ha tutt’altro ordine di grandezza per le pressioni raggiunte. Servono in caso di fughe limitate ed a bassa/bassissima pressione, non per "esplosioni", neanche lontanissimamente 
Fra la realtà tecnica e le favole che si credono in giro, ce ne passa...
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Difatti:
Un reattore a fusione è quanto di più lontano possa esserci da un ordigno.
Le radiazioni beta emesse dal decadimento del trizio non sono capaci di penetrare la pelle umana.
un onda d'urto nel vuoto?
Giusto per informazione generale si spera di raggiungere una pressione operativa del plasma di 3 atm ( oggi si riesce a stento a sfiorare le 2 atm) che onda d'urto può provocare una tale pressione del plasma?
Tendo a precisare che l'energia prodotta da fusione consuma un neutrone e non crea elementi intermedi ( quindi i prodotti risultanti sono esclusivamente helio, 2H e 3H, deuterio e trizio non sono propriamente risultanti, ma materiale non implicato nella fusione).
L'energia sprigionata dal collasso del campo magnetico ricade in emissione di calore ed energia cinetica dei pochi grammi di idrogeno usati come combustibile.
Insomma nulla di tanto catastrofico di quello che descrivi.