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Originariamente inviato da cgiova
non sono d'accordo.
Per la situazione italiana, una struttura statale "costa" molto di più di una che genera servizi equivalenti o superiori privata.
Tutti pensano che pubblico sia = gratis, in realtà sono servizi che si pagano a caro prezzo, molto più alto che non se fossero privati.
Semplicemente perché purtroppo alla gran parte dei dipendenti statali (che non possono essere licenziati se non in casi rarissimi) della res pubblica non gliene frega una cippa, mentre nel privato c'è un controllo molto più severo.
Per non parlare della qualità del servizio: quante volte mi è capitato di avere a che fare con operatori, impiegati, persone ...
la cui gentilezza era in linea di massima inversamente proporzionale al "grado" di monopolio dell'azienda per cui lavoravano.
("grado" di monopolio non ha tanto senso ma spero renda quello che volevo dire...)
Il tutto sempre in termini generali e non particolari.
Questo non significa automaticamente "privatiziamo tutto che è meglio", dipende dalla criticità e dalla tipologia dei servizi che si devono erogare.
Ma d'altra parte neanche "alziamo le tasse e spendiamo quei soldi per il sociale" vuol dire avere servizi migliori automaticamente.
Poi secondo me vuol dire anche la mentalità italiana: non sono convinto che un sistema come quello svedese o quello danese (che conosco meglio, e che è criticato aspramente dai danesi stessi) qui avrebbe gli stessi risultati.
Basta vedere come si fa la coda per prendere l'autobus lì e qui...
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E' ovvio che innalzare automaticamente la spesa non si traduce necessariamente in migliori servizi, ma è proprio qui che entra in gioco la politica, che oltre ad essere composta da persone competenti che siano in grado di studiare le giuste soluzioni ai problemi dei cittadini, dovrebbe anche dare esempio di onestà e rettitudine morale, dovrebbe, insomma, avere un'etica, vedresti così, che ne beneficierebbe l'intero apparato statale, ed i fannulloni non avrebbero vita facile, come i magnoni e quant'altri...