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Originariamente inviato da megamitch
Credo che sia indicato nelle condizioni contrattuali che accetti nel momento in cui sottoscrivi l’abbonamento. Se così non fosse, allora hai ragione tu.
In ogni caso puoi sempre disdire mentre sei all’estero, fortunatamente basta un click .
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Nessuno potrà mai dirti che se hai una vpn, un proxy o un circuito tor attivo sui tuoi dispositivi, è illegale usare il determinato servizio xyz, se questo servizio ti fa accedere.
Se il servizio xyz vuole bloccare determinati paesi, indirizzi, o applicare altre discriminazioni geopolitiche (come già viene fatto), libero di farlo, chi sarà nelle sue blacklist private (ossia che toccano solo il servizio xyz) non potrà accedere, tutti gli altri si.
Ma finisce li, parlare di legale/illegale è fuori luogo (perlomeno finchè non viviamo in paesi con limitazioni di leggi coercitive all'accesso internet).
Il punto è che il geofence è una banale "configurazione" di un servizio. Come dire che se apri una pagina da un paese anglofono questa viene caricata in inglese, se la carica un russo appare in cirillico.
Se questa configurazione ha delle falle che anche pino lo spazzino può superare collegandosi ad internet con proxy, vpn o onion over vpn, il problema non è di pino ma del servizio che, per sua iniziativa, vuole bloccare quel tipo di connessioni e non ci sta riuscendo.
Nessuno vieta a nessuno di stare con il router perennemente collegato tramite tunnel singoli o doppi, saranno i "servizi" a decidere se vogliono bloccare con loro mezzi chi è collegato al web con questi protocolli.
Se ci riescono, bene per loro, ma adesso smettiamo di dire che il "metodo" che le persone usano per collegarsi alla rete è illegale, perchè così non è.
Il giorno che dichiarano illegale un circuito tor o una vpn sarà una sconfitta enorme per la libertà di accesso alla rete di tutti noi.
A me sinceramente di tutelare i servizi in geofencing non frega niente, loro il sistema, loro i problemi.
Sono tanti ormai che tramite il commercio globale tutti possono procurarsi contenuti da ogni parte del mondo senza che abbiano licenze locali e fruirne tranquillamente, molto prima che siano licenziati nel paese di residenza (se mai lo saranno, tra l'altro).
Se i servizi che diffondono questo materiale vogliono non renderlo disponibile, scelte loro, problemi loro e limitazioni loro.
Un negozio che non mi spedisce quel che voglio comprare, è solo un negozio da cui non compro.
La mia collezione di supporti provenienti da paesi di tutto il mondo non si è creata grazie ai blocchi regionali, con i quali non avrei comprato nulla a vantaggio di nessuno se non del mio portafogli che restava un pochino più gonfio.
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Originariamente inviato da MorgaNet
Forse non vi è chiarissimo come funziona la storia dei diritti, a cui anche Netflix deve sottostare.
I diritti di distribuzione dei contenuti è suddivisa per PAESI, non per la nazionalità del fruitore dei contenuti.
Significa che su suolo italiano vedi ciò che è concesso vedere qui, mentre se vai altrove vedrai ciò che è concesso vedere altrove.
Non importa se l'account è tuo e tu sei italiano: se vai in USA, per esempio, potrai vedere i contenuti americani e non quelli per il pubblico italiano. Non lo decide Netflix. E' la distribuzione dei contenuti che è moderata da leggi ben precise.
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Meno male che fin'ora il materiale import continua a poter esser comprato e visto anche dove non esisteranno mai le sue licenze!