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Old 09-02-2021, 10:42   #9
elessar
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Originariamente inviato da doctor who ? Guarda i messaggi
Cambiate sistemista.

O i dati al 100% precisi sono pubblici e allora vabbè, tanto piacere che sono corretti, o sono dati sensibili e allora qualche problema lo avete già
Ma dai, suvvia.

Gli attacchi di phishing di cui stiamo parlando non sono mica quelli del principe nigeriano. Gli attacchi mirati sono spesso fottutamente precisi, indirizzati alla singola persona, e magari partono da precedenti leak (magari piccoli) di qualche tipo per acquisire credibilità. Diventano difficili da distinguere da una mail lecita. Combinati ad una bella vulnerabilità 0-day non rilevata da antivirus/scanner hai la ricetta per un attacco perfetto.

La sicurezza non è mai bianco o nero. Se metti troppi, paletti la gente non riesce a lavorare. Se ne metti troppo pochi, ti sfondano. E' un bilanciamento delicato; non a caso i CISO di solito durano pochi anni in carica, sono i perfetti capri espiatori per qualsiasi stupidaggine succeda.

E' bello vedere e capire le logiche che stanno dietro alla sicurezza informatica. Negli ultimi anni i quattrini che un cybercriminale riesce a racimolare sono tanti, ma le responsabilità delle aziende che producono i software e/o gestiscono i sistemi sono sempre poche e difficili da stabilire.

In sostanza, il cybercrimine paga, e chi dovrebbe almeno provare a mettere in sicurezza i sistemi, viceversa, ha spesso risorse e responsabilità limitate.

La GDPR ha provato a cambiare qualcosa, perlomeno per quanto riguarda i dati degli utenti; ma stabilire quando è incompetenza, quando è dolo (es. risorse allocate insufficienti) o quando è sfiga (es. l'attaccante è troppo forte) è arduo e arbitrario.
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Ho concluso trattative con molti.
Utenti sconsigliati: fefed, avalon1860.
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