Io vorrei parlare del prossimo indiana jones: impersoneremo un sedicente archeologo che se la crede perche' ha la frusta e vuole evidentemente sopperire ad altre mancanze. Questa volta si trovera' a fronteggiare alla tenera eta' di 80 anni i nazisti di wolfenstein (made in bethesda), i quali vogliono impossessarsi di un antico manufatto egizio che consente di controllare le menti dei consumatori costringendoli ad acquistare add on cosmetici a prezzi stellari.
Dotati di una carrozzella a propulsione, di un Alzheimer galoppante e della gia' citata frusta (che resta purtroppo solo un orpello grafico), potremo sperimentare la nuova dimensione delle radiant quests, che sono giustificate per motivi di trama (alzheimer). I livelli in cui Indie si muove sono in tutto tre, ripetuti in varie direzioni, a corridoio e con gli stessi personaggi con cui dialogare, i quali ci daranno indicazioni sbagliate per proseguire. Gli enigmi sono irrisolvibili perche' indie si dimentica cosa stia facendo, ricaricando automaticamente il gioco e costringendoci a ricominciare il livello.
Tali enigmi sono di un livello qualitativamente molto basso, si tratta sostanzialmente di osservare cantieri archeologici da una distanza di sicurezza per trovare indizi relativi al manufatto, girarci intorno e tornare all'ospizio cercando di evitare gli infermieri; l'aggiunta di un minigame che consiste nel ricordare i bei tempi andati e a lamentarsi del presente col vicino di stanza non migliora il quadro generale, soprattutto considerando che le animazioni e la qualita' dei dialoghi sono di livello infimo, e che i crash sono sempre dietro l'angolo. Il quest log e' confusionario e pieno di scarabocchi incomprensibili, forse e' voluto per contribuire all'immersione?
Ad un certo punto indie si rendera' conto in un suo raro momento di lucidita' di non poter fare nulla e
Il motore grafico e' una reiterazione del Gamebryo imbellettato per l'occasione. Per la prima volta c'e' il rei tresing ma purtroppo non funziona, pur dimezzando comunque le prestazioni (non si puo' disattivare). A quanto pare uscira' una patch fra sei mesi. Il sonoro e' mediocre, la colonna sonora del gioco registrata a 8 bit risulta monotona e contiene soltanto il tema principale che tutti conosciamo. Essendosi Harrison Ford rifiutato di dare la sua voce a Indy in questo abominio di gioco, Todd Howard si e' immolato per la causa, deliziando noi tutti con il suo inconfondibile timbro di voce squillante che mette il buonumore. Le meccaniche di gioco sono letteralmente datate, i controlli niente affatto reattivi, tanto che c'e' un lag nell'input di 30 secondi prima che il personaggio si muova effettivamente. La monotonia e la mancanza di ispirazione che regnano incontrastate nel titolo, a detta degli sviluppatori un tocco di realismo, mi hanno spinto a mettere in dubbio la mia esistenza e a considerare quanto i videogiochi siano un hobby inutile.