Quote:
Originariamente inviato da Perseverance
Te la rigiro su un altro piano. Chi la produce la ricchezza di, ad esempio, una cartiera o cartotecnica? Il padrone o gli operai? Quanto guadagna il padrone e quanto gli operai?
Secondo me c'è una disparità di vari ordini di grandezza fra il profitto del padrone ed il salario dell'operaio; considerando che è l'operaio a produrre la ricchezza e il profitto del padrone. Nessuno ruba a nessun'altro. Si chiama lotta di classe!
Vedremo gli effetti del covid con la recessione xkè è indubbio che ci sarà, e nonostante tutto c'è chi invece si è arricchito durante questo periodo. In una situazione di emergenza come questa del covid19 mi sembrano giuste le parole dette: «non si tratta di punire chi possiede grandi fortune, ma si discute del fatto che chi ha di più possa essere solidale con il resto degli argentini nell’emergenza.»
Non sò se verrà approvata e se passerà, ma sarebbe un passo significativo e una bella presa di coscienza da fare tutti. Per il socialismo c'è tempo, forse in un'altra vita 
|
Senza il "padrone" semplicemente non ci sarebbero gli operai.
Poi considera un fattore... a prescindere che l'azienda guadagni o sia in perdita, il dipendente (salvo procedure di fallimento) prenderà sempre il proprio stipendio a fine mese.
Quindi si può discutere di avere dei premi di produzione quando si stabilisce un obiettivo e lo si raggiunge, ma altrimenti se l'imprenditore è bravo a vendere i suoi prodotti e farci un buon guadagno, per quale ragione dovrebbe trarne dei benefici diretti il lavoratore?
Per farti un esempio pratico.
Immaginiamo che io produca un bene X e il suo costo sia 100 (compreso quello del lavoro). Riesco a venderlo a 150. Ho un profitto lordo di 50.
Riesco a venderlo a 200. Ho un profitto lordo di 100.
In entrambi i casi il dipendente avrà fatto lo stesso sforzo di produzione e la differenza nel guadagno sarà dovuta alle capacità del datore di lavoro di ottenere un prezzo di vendita migliore
Immaginiamo che grazie all'ingegno dei dipendenti il costo venga ridotto a 80 e si venda sempre a 150. In questo caso troverei sensato dare quel 20 di risparmio ai dipendenti come premio dato che è un loro merito diretto.
Quote:
Originariamente inviato da aldo87mi
È sbagliato tassare i Big dell'IT. Questa politica fiscale predatoria - tipica dei paesi a forte tradizione comunista come l'Italia e la Francia - ha come unico risultato la riduzione degli investimenti e del lavoro nel paese in oggetto da parte dei Big dell'IT.
Bisogna invece fare come l'Irlanda e l'UK che hanno attuato negli anni politiche fiscali favorevoli nei confronti delle multinazionali americane dell'IT. In particolare l'Irlanda, fino agli anni 90 era uno dei paesi più poveri d'Europa, ma con delle politiche lungimiranti e una tassazione favorevole ha saputo attrarre investimenti nel settore del terziario avanzato, IT, turismo, finanza e farmaceutico, diventando insieme al Lussemburgo il paese con il maggior reddito pro capite disponibile in Europa (gli ultimi dati del 2020 parlano di un Pil procapite medio di 80mila eur annui, mentre in Italia siamo fermi a 30mila).
Il segreto dello sviluppo di una nazione è il settore privato: se ci sono investimenti c'è sviluppo di lungo termine, c'è lavoro, c'è aumento della qualità della vita e delle infrastrutture di un paese. La "mano invisibile" di Smith vale tuttora. Quando lo Stato interviene nell'economia con tassazione o altre forme predatorie ai danni del settore privato, crea soltanto distorsioni all'economia. La Francia non capirà mai la lezione, è troppo forte la tradizione predatoria e tassatoria di retaggio napoleonico, sono schiavi del loro passato culturale e politico. I paesi del nord Europa hanno capito qual è la strada verso il successo, l'Italia ahimè è immersa nei suoi problemi irrisolvibili, inefficienze, incapacità di vedute, corruzione, mafie, poca lungimiranza della classe politica e impreparazione della classe imprenditoriale a competere con i mercati globali. I paesi dell'est Europa stanno facendo molto meglio di noi. Leggevo qualche settimana fa l'ultimo rapporto OCSE sulla Polonia e rimasi impressionato dai passi in avanti fatti da questo paese in tema di innovazione imprenditoriale, investimenti, tassazione favorevole, istruzione (nel 90% delle università polacche sono tenuti corsi in lingua inglese), forza lavoro con alte skills e specializzazione. L'italietta delle polemiche e dei campanilismi regionali ha tanto, tanto da apprendere
|
Hai presente il dumping fiscale?
Ecco... paesi come Lussemburgo e Irlanda lo stanno facendo dentro l'UE.
In pratica danno quasi solo una sede fiscale per permettere alle società extra-ue di risparmiare in tassazione rispetto a dove viene prodotto il fatturato.
Questo lo possono fare perchè non sostengono quasi nessun costo e quindi anche una percentuale bassa di tasse viene giustificata da un grande volume di affari sul quale applicarla.
Non a caso soprattutto i BIG dell'IT (pesi "piuma" come Amazon, Apple, Google, etc...) hanno scelte certe nazioni.
Poi ricordati che se ogni nazione iniziasse a fare una simile guerra, gli unici a guadagnarci sarebbero i colossi.
Quote:
Originariamente inviato da Scasc
Io non ho capito quale tassa queste aziende eluderebbero, IVA sui prodotti/servizi acquistati dai consumatori, IRPEG sui redditi delle stesse aziende oppure IRPEF sui redditi dei loro dipendenti?
Lo chiedo, senza malizia, perchè almeno per IVA/IRPEG le transazioni economiche, anche per servizi non materali quali abbonamenti eccetera, tra i consumatori e queste aziende sono sempre completamente tracciate, tra mail, notifiche eccetera (a differenza delle borsate di contanti in nero che diamo al piastrellista o al dentista), se qualche tassa è elusa mi viene in mente:
- incapacità degli stati di coordinarsi sulle regole per i pagamenti, vista la natura multinazionale di queste aziende.
- mancata volontà degli stati di coordinarsi sulle regole per i pagamenti, per interessi personali di singoli stati (ad esempio degli stati interessati, appunto per motivi economici, ad acquisire la sede legale di queste aziende, aka "paradisi fiscali"?).
Nota: per chi fa reddito con la pubblicità mirata tipo Google e Facebook, sempre per IVA/IRPEG si dovrebbe trattare di transazioni economiche con gli inserzionisti quindi generalmente B2B, anche qui mi viene strano vedere un inserzionista che va da Facebook con le borsate di contanti.
|
IRES (la vecchia IRPEG) viene pagata nel paese dove si ha la sede fiscale.
Quindi immagina che se dichiaro un guadagno (ricavo - costi) di 10 Miliardi in Italia, non pagherò il 24% su questo importo... ma pagherò 12,5% (ma prendi il valore con le molle... forse è anche di meno).
L'IVA e l'IRPEF non possono non pagarla.
La prima la paghi quando compri e si applica quella del paese di destinazione del bene. Amazon fa solo da sostituto d'imposta, quindi se non la pagasse allo Stato italiano, credo che sarebbe un furto.
L'IRPEF la deve per forza pagare per i dipendenti in Italia e quindi anche questa non si può evitare.
Comunque il risparmio è notevole e in uno studio del passato condotto da Mediobanca si attestava in un 31% di risparmio sulle tasse (non esiste solo l'IRES).