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Originariamente inviato da mmorselli
Stai guardando il problema dal punto di vista sbagliato, a te non interessa quanto sia pericolosa una sostanza, ma quanto sia pericoloso l'utilizzo di questa sostanza nelle condizioni in cui dovrai usarla. In pratica non devi valutare solo la pericolosità intrinseca, ma quella risultante dalle misure di sicurezza in atto.
Per capirsi, l'aeroplano è intrinsecamente più pericoloso dell'auto, ma nella pratica gli incidenti mortali sono meno, perché il pacchetto di misure di sicurezza che si possono mettere in atto è più efficace che per l'automobile.
10 grammi di plutonio sono intrinsecamente più pericolosi di un litro di acido muriatico, ma se sono chiusi entrambi dentro una cassa di piombo con pareti da 40cm la loro pericolosità diventa equivalente se il mio obbiettivo è trasportarli in un magazzino.
La pericolosità dell'idrogeno rispetto alla benzina andrà valutata sul numero di incidenti mortali causati dall'una o dall'altra sostanza in quel campo. Visto che mettere in sicurezza un contenitore di idrogeno è possibile, le misure di sicurezza attuate saranno quelle necessarie a rendere i due casi almeno equivalenti.
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Ti sei risposto da solo.
L'aereo è potenzialmente più pericoloso dell'auto, vero.
Infatti per renderlo sicuro si spendono milioni per controlli continui, revisioni, ricambi e complesse e rigidissime procedure di sicurezza che richiedono il lavoro continuo di una enorme squadra di personale altamente specializzato.
Stessa identica cosa sarebbe da attuarsi nel realizzare una rete di distribuzione dell'idrogeno liquido, nonchè dei punti di rifornimento (TUTTI) e ovvimante di ogni singolo veicolo che lo utilizzi.
Tradotto nella vita reale? Semplice:
Costi di rifornimento STELLARI, e veicoli sottoposti necessariamente ad altrettanto costosi controlli e revisioni continue per accertarne la sicurezza.
In buona sostanza dovresi fare il tagliando della macchina ad idrogeno una volta ogni due mesi al massimo e il carburante lo pagheresti qualcosa tipo venti o trenta euro al litro.
Una figata insomma.