Quote:
Originariamente inviato da Jackari
cerca la ricchezza delle nazioni qualche paragrafo prima della libera mano del mercato
il liberalismo è la dottrina economica di chi sta davanti...e detta le regole a chi sta indietro ....e l'intento è -facilmente intuibile- non certo agevolare il competitor a raggiungere la leadership
ps. scusa non ho letto bene "ti fanno impegnare (testa e portafogli) alla soluzione"
sei sicuro? a me sembra invece che gli imprenditori (quelli "buoni") se non hanno garanzia di redditività non ci pensano nemmeno ad investire...
nè tantomeno possono reinvestire ricavi che non ci sono....semplicemente se le condizioni non ci sono la produzione nemmeno si avvia...ed è fondamentale comprendere che questo è l'obiettivo dello stato che deve utilizzare ogni mezzo possibile a garantire la remuneratività della produzione. da questa derivano i ricavi e redditi che portano a nuovi impieghi .... (anche con la collaborazione del pubblico e con la spesa pubblica finanziata dalle tasse pagate su quei nuovi redditi che tramite le protezione pubbliica si son creati)...
|
Mi piacerebbe, magari però guardo il Bignami su wikipedia, se vado a cercare i vecchi libri di Storia economica mi prendo il tetano.
No, quelli sono i "Prenditori", che fanno Impresa facendone assumere i rischi alla collettività. Gli imprenditori, o almeno quelli buoni, quando sono messi nella cacc..ehm.. in difficoltà da un concorrente cercano di migliorare prodotti o efficienza per tornare al vertice.
Lo Stato deve garantire che l'Impresa privata abbia gli strumenti, burocrazia, infrastrutture per poter competere, e se possibile, trarne un vantaggio rispetto alla concorrenza estera, questo è la corretta difesa dell'industria nazionale.