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Originariamente inviato da Dinofly
La manodopera italiana è poco qualificata, perchè ha bassi livelli di istruzione ed è molto costosa, per via di una legislazione sul lavoro semplicemente ridicola. È inoltre poco produttiva.
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Tra il dire che la manodopera italiana è poco qualificata ( errore madornale) al dire che la manodopera Italiana specializza è meno abbondante c'è in mezzo l'oceano.
Poi dovresti anche dire che in alcuni settori la manodopera specializzata italiana è ricercata in tutto il mondo ( dall'agroalimentare alla consevazione dei beni culturali, alla meccanica di precisione fino al design) e la sua qualità è in parte dovuta al titolo di studio, ma:
La percentuale di titolo di studio secondario in Italia è poco sopra il 60%.
In europa poco sopra il 70%.
La popolazione Italiana e di 60 mil, la popolazione in regime di povertà assoluta è di 5 mil ( poco sotto il 10%), ma la cosa tragica è che la povertà in italia è quasi al 40% della popolazione totale.
Partiamo dal presupposto che chi è in povertà assoluta difficilmente conseguirà il diploma superiore, che nel tot dei 40% della popolazione povera difficilmente si arriverà alla laurea.
Che investire nella scuola ( come da te auspicato al posto dell'rdc) non innalzerà affatto le percentuali di accesso allo studio perchè gli studi hanno costi ( sopratutto l'università) che non potrebbero proprio essere affrantati dalle famiglie.
Ma la soluzione è semplice: facciamo morire di fame tutti quei disgraziati e magicamente a costo zero ( anzi, fors'anche con un utile) ci troveremo il grado di istruzione in Italia svettare come indice in Europa, avere manopera altamente specializzata e minor spesa per il walfare a tutto vantaggio del debito pubblico.
O forse semplicemente in troppi ancora non si sono accorti che siamo seduti su una polveriera con una miccia estremamente corta.
Ps se con ti è chiaro il pil derivante dalla sicurezza anche se sommato come segno positivo è un valore negativo perchè distoglie risorse allo sviluppo e cerca di arginare perdite dovuti ad atti criminosi, perdite che comunque rimarranno costantemente superiori al contributo del settore.