Alla fine anche questo non risolve il problema: per un'app che vuole rubarti i dati è sufficiente aggiungere una piccola funzionalità accessoria che richiede un certo permesso e il suo uso diventa giustificato.
Vista poi la tendenza delle più famose applicazioni gratuite ad infarcirsi di funzionalità non desiderate (soprattutto, nella mia esperienza, quelle cinesi o acquistate da cinesi, che in diversi casi sono state poi rimosse dallo store), direi che il panorama non è roseo.
Questo tipo di controlli dovrebbe essere solo il primo passo, bisognerebbe anche verificare cosa viene poi fatto dei dati raccolti, se usati per far funzionare l'applicazione o per un'indiscriminata raccolta di informazioni dell'utente.
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