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Originariamente inviato da Nuke987
Dipende dal lavoro che fai.
Come programmatore sono stato in openspace misti dove c'erano anche altre figure professionali e dal punto di vista di noi programmatori era un manicomio. Telefoni che squillano, clienti che chiamano in continuazione, scambi di parole e confronti senza sosta mentre noi avevamo bisogno di essere lasciati in pace. In quegli anni vivevamo con le cuffie attaccate alle orecchie e siamo passati dalla techno alla musica medioevale tanto che non sapevamo più cosa ascoltare. La mattina appena arrivato accendevi il PC, YouTube e mettevi la playlist che avresti ascoltato in loop per 8 ore.
Mesi dopo ci hanno trasferito al piano di sotto. Sempre openspace ma solo programmatori e sistemisti. Silenzio assoluto, la pace dei sensi e niente cuffie. Dal piano di sopra erano convinti che sotto non ci fosse mai nessuno  Tra noi c'erano anche regole non scritte. Squilla il cellulare? Vai in bagno o fuori a rispondere. Chiama un cliente? Voce bassa. Devi chiedere qualcosa a qualcuno nella stanza? Alzi il culo e ci vai a parlare vicino.
In conclusione ci sono contesti dove l'openspace può funzionare senza grandi sacrifici ma diciamo la verità, non tutte le aziende possono permettersi di mettere le persone nell'openspace giusto quindi di base si soffre. Alla fine si ammassa gente lì senza un criterio... come puoi mettere un programmatore nella stessa con quelli del marketing o l'amministrazione?
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Bingo. Aggiunto che oltre al tipo di lavoro, dipende anche dal livello di
interazione tra altri gruppi. Se l'azienda è strutturata con alto ermetismo
tra i gruppi, è nocivo stare essenzialmente in una piazza del mercato.