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Old 31-03-2019, 15:31   #18
Ryddyck
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Originariamente inviato da andry18 Guarda i messaggi
La frase del video incriminato te la spiego in maniera semplice: col patto di stabilità e crescita del '97 è stato posto un preciso limite deficit/PIL, pari al 3%. Questo significa che le spese non devono superare quel 3%, il tutto nel tentativo di giungere al, per noi sempre lontanissimo, pareggio di bilancio.
Ora, l'Italia non è stata minimamente efficiente sotto quest'aspetto, finendo col continuare ad accumulare debito pubblico, ma è riuscita a ridurre il numero di bacchettate sulla mano convincendo la Commissione Europea a scorporare le spese per l'allora "emergenza migranti" (non tanto per numero quanto per mala gestione...emergenza ormai pienamente rientrata [ovviamente non lato gestione, siamo italiani] ma ancora argomento politico molto forte, per non capisco che motivo) in modo che non venissero calcolate nel rapporto deficit/PIL, ottenendo così maggiore flessibilità
È stata una cosa positiva, ma capisco che demonizzare senza comprendere sia una pratica molto più comoda e soddisfacente
Sarò sintetico:
1 - Il limite del rapporto deficit/Pil al 3% è stata una malsana idea francese attuata durante la presidenza Mitterand, si prega quindi di citofonare Guy Abeille.
Dal punto di vista teorico ed empirico è un numero buttato lì alla ca++o di cane.
Il limite non è nelle spese (deficit) ma nel rapporto, questo significa che se il denominatore aumenta (hai una crescita consistente, cosa che non si vede da tempo in Italia) a parità di spesa il rapporto deficit/Pil diminuisce. Ammesso che sia una regola corretta (e non lo è) viene da sé che non può essere una regola attuabile in tutte le nazioni perché hanno tutte caratteristiche differenti (erano differenti prima della creazione dell'ue, non vi sono mica state delle opere di ingegno tali da uniformare le nazioni per la creazione di una unione, hanno avuto la brillante idea di chiedere solo soldi e di buttare dentro una moneta unica); a questo aggiungi pure che ci sono molte nazioni che di questa regola (e di altre) se ne strafo++ono (qualcuno ha detto Francia?) per sopperire ai vari problemi (nel caso francese, deficit gemelli) cercando di limitare i danni.
Dulcis in fundo ci aggiungi il "bacchettamento" da parte della commissione europea perché vogliono imporre una ideologia (perché alla fine questa è) di come si dovrebbe gestire un paese.
2 - L'annosa questione sul debito pubblico (o per meglio dire il rapporto debito pubblico/Pil), capisco che ormai è diventato l'argomento principe (insieme allo spread) dei "traditori della patria" ma ce ne fosse stato mai uno a dire cosa è e cosa non è il debito pubblico... Ma questo lo lascio cercare a voi e mi limiterò ai riportare i fatti: prima del divorzio tesoro-bdi del 1981 il rapporto debito pubblico/pil era al di sotto della regola del 60% (regola inutile, perché anche in questo caso non vi è nessuna evidenza teoria ed empirica a supporto) del 60%, appena dopo il divorzio questo inizia ad esplodere (ma va? ringraziate Andreatta e Ciampi che l'hanno attuata con la scusa dell'inflazione - dicono loro, peccato che l'inflazione vi fosse anche al di fuori dell'Italia e che il problema non era il debito pubblico brutto e cattivo -) ed è da quel momento in poi che l'Italia paga fior di interessi a quattro scappati di casa che giocano a fare i padroni del mondo (ometto i nomi, ma avete avuto modo di sentirli nominare oggi come in passato).
Al netto di quello che i super competenti dicono a reti unificate: il debito pubblico non è mai stato un problema, negli ultimi quarant'anni in media l'Italia ha pagato praticamente solo interessi che vero debito, il debito pubblico è in parte nelle mani di "investitori esteri" a differenza di ciò che avveniva in passato, tali investitori stranieri inoltre fanno grandi affari perché i tds italiani pagano degli interessi molto più alti rispetto a quelli di altri paesi a causa delle cosiddette aste marginali (piuttosto che aste olandesi praticate altrove) condotte a "porte chiuse" tra poche banche (sono di solito 16 banche).

Per quel che riguarda la mera questione e relazione immigrazione-flessibilità è frutto semplicemente di una negoziazione tra il governo Renzi e la commissione europea, l'atto negoziale che va cercando Calenda manco esiste... e ci mancherebbe! Resta il fatto che la "negoziazione" in sé puzza molto di sottomissione.

PS: non voleva essere un post ad hominem, leggo e sento le stesse cose a profusione e dopo un po' mi parte la tastiera.
Chi leggerà il post e soprattutto chi non la pensa allo stesso modo potrà solamente ribadire i concetti errati di "lo stato è come una famiglia", "siamo in un condominio", "la BCE è indipendente", "ci finisce come il Venezuela o l'Argentina", "l'inflazione!111!!1!!" e via dicendo altre scemenze. Ma a poco a poco arriverete alle stesse conclusioni, come ci sono arrivati FMI, Commissione europea e compagnia sonante.

Ultima modifica di Ryddyck : 31-03-2019 alle 15:58.
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