Suggerimento spassionato a Nino Grasso: continui a parlare di schermi di smartphone o tastiere Optimus Maximus, e lasci stare le tecnologie motoristiche a qualcuno che ne capisce, come Simone Serra (che curava l'interessantissima "Energia e Futuro" su Appunti Digitali). Altrimenti il rischio di rimediare brutte figure, cercando di fare i fanboy dell'auto "elettrica", diventa molto concreto.
Non viene affatto "bruciata più miscela", come dice Grasso (altrimenti non ci sarebbe alcun aumento di rendimento). Il motore Mazda funziona con rapporto di compressione di 14:1, molto alto per un Otto e paragonabile a un Diesel di ultima generazione; e il rendimento termodinamico aumenta all'aumentare del rapporto di compressione (cosa di cui hanno sempre beneficiato i vecchi Diesel a iniezione indiretta, pur essendo molto più "sporchi" degli attuali). In realtà sembra che alla Mazda cerchino di realizzare, tramite accensione a candela, una combustione paragonabile a quella HCCI (quindi capace di gestire miscele ultra-magre) ma su un range di funzionamento accettabilmente ampio.
QUalche dettaglio in più lo si trova qui (ad esempio): https://arstechnica.com/cars/2018/01/mazdas-skyactiv-x-shows-the-internal-combustion-engine-has-a-future/
Un rendimento termodinamico del 56%, anche se tutto da dimostrare perché si parla di progetti futuri, renderebbe sensato il confronto con il 60% che si usa come riferimento per la produzione di energia da fonti fossili centralizzate (perché da qualche parte deve pur arrivare, l'energia per ricaricare le auto elettriche. E le fonti rinnovabili, oltre che minoritarie, non sono dispacciabili). Difatti l'articolo originale riporta "..as clean as an electric vehicle — at least when the supply chain of energy creation is calculated into it."
|