La sensazione che ho è che si tratti di una fase.
Per il momento non ci si è ancora accorti del rischio enorme legato alla diffusione dei dati in posti indefiniti e non sotto il controllo dei proprietari.
I furti sono stati limitati anche perchè moltissime aziende che non hanno nessuna necessità del cloud non hanno ancora i dati in mano altrui.
Credo che sia solo questione di tempo: tra una decina di anni o forse quindici ho l'impressione che la confluenza dei sistemi verso qualcosa di social-like anche in ambiti dove tutto questo non dovrebbe esistere (vedi anche i nuovi OS microsoft che non sono certamente orientati al mondo del lavoro, ma portano l'intrattenimento e l'always online anche nelle postazioni degli operatori di borsa) causerà il ritorno ad una gestione interna dei dati.
Se da un lato in alcuni specifici settori chi potrà avere accesso ad una potenza di calcolo elevata potrebbe avere un vantaggio competitivo, nella maggior parte questo non è vero, e di conseguenza spostarsi sul cloud è sostanzialmente una moda, che verrà battuta finchè non ci si scotta.
Un appunto: così come la auto in leasing costano di più delle auto acquistate (ma la fiscalità in alcuni casi è premiante), ogni azienda che vive gestendo dati altrui è un costo extra per chi non ha la necessità della sua esistenza.
Il vantaggio competitivo ottenibile con l'accesso ad una potenza di calcolo elevata è comunque legato allo sviluppo di progetti o sistemi complessi, che significa commesse medio grandi e aziende quantomeno medie. Un artigiano non ne trae vantaggio. Un'azienda con 10 dipendenti che ha commesse da 250.000€ può tranquillamente investire 10.000€ l'anno in un proprio centro di calcolo e rendersi indipendente da terzi e dalla connessione ai terzi.
Ultima modifica di +Benito+ : 20-08-2017 alle 22:33.
|