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Originariamente inviato da jepessen
Comunque mi spiace ma ha ragione. Magari non a livello madrelingua, ma conoscenze di inglese sono fondamentali anche a mio avviso, a prescindere dalla localizzazione di videogiochi...
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Sul fatto che le conoscenze di inglese siano fondamentali per comunicare in molti contesti pratici è indubbio. Qui però si parla di presentazione di contenuti, se vogliamo di attività affine alla letteratura e al cinema, di tipo umanistico (e bada bene, lo riconosco anche se non sono un giocatore). In ambito scientifico l'abitudine è di usare l'inglese, ma in ambito umanistico i ricercatori scrivono nella loro lingua, gli italiani in italiano, i tedeschi in tedesco e così via.
Trovo quindi fastidioso questo approccio basato sul "devi sapere l'inglese". Se un gioco è in giapponese, devo imparare il giapponese? Ma io non sono uno studioso di lingua e letteratura giapponese. Se un libro è scritto in arabo, devo imparare l'arabo? un testo scritto in devanagari deve essere letto in originale? e uno scritto in Maya? Insomma, perché l'inglese dovrebbe essere noto a tutti mentre non sento mai dire che bisogna imparare l'hindi o il telugu per seguire i film indiani? Soprattutto tenendo conto che in India si producono più del doppio dei film che negli Stati Uniti?
Insomma, quando applicato a un'attività artistica questo è un tipico esempio di sudditanza culturale.
Poi, ripeto, sì, in ambito tecnico devi sapere l'inglese, ma c'è un'enorme differenza tra l'inglese tecnico e quello umanistico.