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Old 01-05-2017, 22:40   #2
Dane
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Originariamente inviato da freesailor Guarda i messaggi
Problema: azienda medio-piccola, con 50 caselle di posta, attualmente ospitate presso un provider non molto professionale (Aruba) e con solo 1 GB l'una.
Per noi la posta è molto importante, perchè è il canale principale di contatto con i clienti (ordini).

Volendo passare a qualcosa di più affidabile e gestibile, con caselle da 20 GB almeno, vedo queste possibilità:

1) restare su Aruba espandendo le caselle a 25 GB (lo si può fare in modo flessibile, scegliendo se si vuole l'entità dell'espansione casella per casella, questo è positivo).
Pro: soluzione semplice ed immediata, non c'è neppure da cambiare provider; costo accettabile (circa 1300 euro/anno).
Contro: scarsa garanzia sulla continuità del servizio?

2) passare a Google G Suite.
Pro: caselle da 30 GB; provider affidabile.
Contro: abbastanza costoso (crca 2000 euro/anno).

3) passare a Microsoft Exchange Online (piano 1).
Pro: caselle da ben 50 GB; provider affidabile; l'ambiente aziendale è su base Microsoft (client Outlook sui PC).
Contro: abbastanza costoso (circa 2000 euro/anno).

4) installare un server Microsoft Exchange in-house.
Pro: esiste già una infrastruttura hardware utilizzabile, anche se non ridondata; l'ambiente aziendale è su base Microsoft.
Contro: la mancanza di ridondanza espone a rischi sia nel backup dei dati che, ancor di più, nella continuità del servizio (verso l'interno e verso l'esterno); costi di installazione (licenza server Windows, licenza Exchange, licenze Enterprise CAL per Exchange) e costi annui interni di gestione (server email, servizio antispam, antivirus sul server).


La mia propensione è verso la soluzione 3, in seconda ipotesi la 2, poi 1 e infine 4 (il cui unico vero plus è che non ci sarebbe da comprare nuovo hardware, per tutto il resto vedo solo costi, impegno di gestione e casini potenziali con rischio di interruzione del servizio).

Tuttavia:

- non so se è vero che Aruba ancora oggi (dopo il disastro del 2011) non garantisce continuità del servizio. Di per sè, finora Aruba non ci ha mai creato problemi, il timore è che non abbiano adeguata ridondanza delle loro strutture. E per noi restare a piedi una giornata con la posta vorrebbe dire decine di migliaia di euro di fatturato in meno.

- faccio una certa fatica a trovare i costi di un Exchange in-house: mi confermate che un Server Exchange Enterprise viene circa 1500 euro + IVA, ai quali dovrei aggiungere circa 100 euro + IVA ad utente (user CAL) e ovviamente la licenza di un server Windows (circa 600 + IVA per un Server 2012)? Se così fosse sarebbero circa 7000 euro + IVA solo per far partire il baraccone.

Idee? Consigli? Suggerimenti?

In particolare:
qualcuno conosce direttamente Microsoft Exchange Online?
Se decidessimo di passare sui nuovi PC a client di posta diversi, tipo Thunderbird, con Exchange Online ci potrebbero essere incompatibilità?
Outlook sul web potrebbe decentemente sostituire l'applicazione Outlook sul PC?

Grazie.

Dipende come siete impostati, inteso come modo di lavorare.
La scelta varrà sia per chi imbullona, a per chi fa contabilità, per chi fa il dirigente.

Non penso che siano servizi inclusi su aruba, ma solitamente nella valutazione influscono la necessità di avere contatti e calendari condivisi, centralino, condivisione files. Insomma: la posta è solo uno dei parametri.
Alcuni provider fatturano gli utenti, altri le mailbox.
Considera se i tuoi utenti sono abituati a consultare direttamente le mailbox condivise, o a ricevere copia della posta condivisa.

Se lavorate con office e/o outlook gira e rigira non andare lontano da office365. In tale ottica è imbattibile: ti permette di avere un po' di utenti con la sola mailbox, altri con office, altri con office full, ecc ecc ecc.
Se vi serve lavoro collaborativo online da dovunque: gdocs, che probabilmente funziona meglio meglio di office online.

Come alternativa ad aruba puoi provare a cercare qualche altro provider, che ti offra qualcosa in più.

Exchange on premise.... ha senso se non puoi/vuoi avere altro che M$, o se policy aziendale/privacy esigano che la tua posta stia in casa.
La convenienza non è (mai) economica, e M$ stessa sta cercando di spostare quanto più possibile su cloud/azure (leggasi: "tendenzialmente" non vogliono vendere exchange on premise).
In generale il server di posta in casa è la cosa più rognosa che ti puoi procurare (spam, blacklist, connettività, continuità di servizio, ecc).
Se per qualche motivo la posta dovesse essere interna butta l'occhio su altri server di posta ;-) .

Outlook online /owa non è outlook, sennò outlook che ci sta a fare....
IMHO exchange non funzionerà mai bene con imap, finchè esisterà mapi (e varianti), con tutti i pregi/difetti che ha. Sennò outlook che ci sta a fare....



Vedila moooolto alla larga: se vuoi diminuire i costi dovrai togliere office. Per word/excel/ecc è relativamente facile, per i quali libreoffice tutto sommato si sta avvicinando (per un utilizzo base). Ciò che farai più fatica a togliere è outlook. Ti servirà un sostegno dirigenziale che arriverà motivando la soluzione da molti punti di vista, non solo grazie ad un risparmio economico.

Se vuoi dare un servizio tutto sommato completo ed efficiente in tempi rapidi, e senza far cambiare modo di lavorare alle persone: exchange online/office365. Fatturazione mensile (alias costi operativi), puoi cambiare i piani come ti pare, e tutto sommato avrai pochi sbattimenti.
Ma renditi conto che uscendo da standard interoperabili rimarrai sul prodotto per (praticamente) sempre. E non lamentarti se nel giro di qualche anno gli abbonamenti lieviteranno....come han sempre fatto i prodotti M$.


Visto che si tratta di un servizio importante, prova a sentire qualche partner, sia per la parte M$ che google. Oltre a seguirti nella migrazione può darsi che ti propongano delle condizioni economiche leggermente migliori che quelle che trovi online.
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Dio ha fatto il cavo, il diavolo il wireless.

"CCIE-level challenges should stay in CCIE labs." (cit I.Pepelnjak)
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