Quote:
Originariamente inviato da Simone Mesca
Si definisce 'resistenza al cambiamento'.
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Si definisce "razionalizzazione".
Ho cambiato portatile e mi sono trovato, preinstallato, Windows10.
Non passa giorno che non mi venga voglia di disinstallarlo.
Ho dovuto perdere tempo a TOGLIERE funzioni che NESSUNO userà mai, riconfigurare gli aggiornamenti, impedire al sistema di resettare le associazioni file con le applicazioni CHE IO HO SCELTO, MODIFICARE LE IMPOSTAZIONI DI PRIVACY e ancora non ho finito.
Qualcuno mi spiega perchè?
Qualcuno mi dice per quale motivo invece di avere un menù start diviso in due colonne ordinate e leggibili, di cui una mi mostra i programmi usati di recente e l'altra mi da accesso a TUTTE le funzioni più usate, dovevo proprio avere UN QUARTO dello schermo occupato da "Tiles" (di cui il 2/3 INUTILI)?
Qualcuno mi illumina su come mai ora sono praticamente sempre a scrivere il nome dei programmi che mi servono, quando prima era questione di due click: uno su "start" ed il secondo sull'icona del programma?
Qualcuno riesce a darmi un motivo VALIDO per cui prima la cancellazione di un file era accompagnata da richiesta di conferma mentre ora DI DEFAULT mi sono trovato la cancellazione diretta?
Potrei continuare per ore, ma mi basta ricordare che quando passai da 98SE a WindowsXP vidi IMMEDIATAMENTE, i vantaggi, come li colsi IMMEDIATAMENTE passando da XP a 7.
Qui, invece, è una lotta continua contro l'irritazione e l'interferenza immotivata.
Resistenza al cambiamento? Resistenza al peggioramento, di sicuro.
ADDENDUM: giusto per evitare fraintendimenti. Il laptop che ho scelto è venuto con una installazione di software "proprietari" sorprendentemente "scarna" che non ho praticamente toccato. La roba che ho tolto era tutta scelta amorevolmente da MS... grazie, eh? La prossima volta fatevi un pacchettino di cavoli vostri, che dopo 30 anni di installazioni di S.O. UN MINIMO me la cavo.