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Originariamente inviato da floc
E' l'equiparazione di "Facebook" a "posto pubblico" che non riesco giuridicamente a giustificare. A livello logico ok, ma al livello giuridico e' assai tirata per i capelli. Facebook e una piattaforma di proprieta' privata, ad accesso ristretto perche' e' necessaria un'iscrizione e se non sei iscritto il piu' delle volte il tal contenuto non lo vedi, spesso serve addirittura essere "amico"... Cos'ha di "pubblico" una piattaforma del genere? Tanti utenti ok? Il fatto che sia "semplice" iscriversi non dovrebbe contare nulla, devi sempre e comunque farlo non ha senso giudicare il processo alla portata di tutti ed equipararlo ad un sito web al quale basta collegarsi.
Premetto che non utilizzo facebook, ma lo cosa mi lascia molto perplesso, andro' a cercarmi la fattispecie in base alla quale e' uscita questa balzana decisione.
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E' una piattaforma privata con oltre 1.5 miliardi di utenti in tutto il mondo
Devi essere registrato sì, ma i post possono essere scritti "in privato" così come in pubblico.
Nel secondo caso non c'è un "filtro", basta fare una ricerca con nome e cognome del diffamato, anche solo per errore ed a distanza di anni con qualsiasi motore di ricerca, e puoi leggerti la diffamazione.
Paragoniamolo ad un editoriale, sempre privato, che ha una tiratura molto più limitata del social network, spesso localizzata e che limitata la diffamazione alla pubblicazione su una sola edizione ad una data precisa.
Secondo me la "pubblicità" sul web è ben maggiore.