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Originariamente inviato da calabar
Come volevasi dimostrare... non si tratta di batterie, ma di supercondensatori.
Se ne parla da anni e ci sono già diversi progetti di ricerca ampiamente finanziati, ma temo si sia ancora lontani dalla commercializzazione.
A mio parere saranno la vera svolta per la diffusione dell'elettrico in molti campi.
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Il problema dei supercondensatori (portatili aggiungerei) è avere superficie di armature la più ampia possibile (magari accartocciata in spazio ridotto il più possobile aggiungerei), e su questo le nanotecnologie possono sicuramente aiutarci, ma sopratutto avere un dielettrico di elevatissima efficienza con spessore (distanza tra le armature) minimo possibile: per la miniaturizzazione OK con le nanotecnologie, ma la qualità del dielettrico è il vero problema. Un dielettrico ideale dovrebbe essere tanto efficiente da evitare al massimo la dispersione per ore se non per giorni (superisolante) e quindi prevenire la scarica distruttiva (arco voltaico nel punto elettricamente più critico delle distanze fra le armature), e questa cosa, nanotecnologie o altro, la vedo più dura.
Certo downvoltando (carica parziale) si può ovviare al problema, ma bisogna vedere a quanta parte dell'energia immaganizzabile si va a rinunciare.
Tecnicamente ho detto tutto, anzi questo argomento lo esposi non ricordo se su questo forum o altrove già 4 0 5 anni or sono, peccato che mi presero tutti a pesci in faccia gli immancabili sapientoni plurilaureati poligotti da millantato QI 140 onnipresenti in certi forum.