>>Secondo le Autorità infatti riprodurre un contenuto in streaming non equivale a possedere indebitamente un'opera, ma semplicemente guardarla, che non è reato.
Piú che una sentenza (o comunque un parere super-partes), questa sembra la linea difensiva di un avvocato con la faccia di bronzo.
Nel momento in cui io visualizzo lo streaming, di fatto i dati sono su una qualche memoria del pc, in maniera molto simile al file stesso. Esistono differenze, é chiaro, ma bisogna approfondire decisamente la questione, o cosí sembra che non si conoscano le tecnologie in gioco (o si finga di non conoscerle). Ad esempio, cosa rende lo streaming fondamentalmente diverso?
Il fatto che i dati non vengono scritti su un un disco? Ma questo dipende dall'implementazione specifica del player utilizzato, che potrebbe tranquillamente decidere di usare il disco ssd invece della ram per risparmiarla.
Il fatto che i dati vengono eliminati nel momento in cui sono fruiti? Altro dettagli implementativo: inoltre alcuni dati vengono memorizzati in anticipo nella cache e li rimangoo per un tempo solitamnente breve ma non nullo: quale permanenza é da considerare legale e quale no?
Etc etc.
Non credo che questa idea fará molta strada...
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