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Old 25-05-2016, 14:38   #18
jumpjack
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Messaggi: 1266
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Originariamente inviato da Il_Grigio Guarda i messaggi
Ti do ragione se supponiamo che un computer intelligente debba ragionare come un essere umano. Ma io non vedo questa necessità.
Eppure è l'unico modo per permettere a una macchina di tradurre una lingua.
In più, vuoi mettere il vantaggio di poter dire a una macchina di fare una certa cosa, piuttosto che imparare un linguaggio di programmazione per insegnargli passo passo, fino a bassisismo livello, cosa fare per riuscire a fare quella certa cosa?

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Originariamente inviato da Il_Grigio Guarda i messaggi
[....]
Se si comporta in modo "umano" (non vuole essere spenta, si fa domande esistenziali, desidera uno scopo ed altri simili esempi) è perché è stata programmata per questa possibilità.

[...]
Al contrario, la mente di una macchina (compreso il suo modo di apprendere e le sue possibilità di "cambiare") è stabilita a tavolino.
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Originariamente inviato da Davide9 Guarda i messaggi
Una mente costruita a tavolino non avra' mai la versatilita' per fare cose come inventarsi soluzioni in mancanza di esperienza pregressa
Magari fosse vero!

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Originariamente inviato da Davide9 Guarda i messaggi
Quella stessa chatbot nazista, per quanto in quel caso sia ancora solo una cosa che fa piu' ridere che altro
Non ci trovo niente da ridere nell'aver scoperto che le intelligenze artificiali avranno bisogno di genitori ed educatori che gli insegnino la morale!


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Originariamente inviato da Pavlat Guarda i messaggi
MA non perché acquisicono coscienza, non accadrà mai. [...]
Ma mai e poi mai un robot avrà ispirazione e fantasia, si limiterà a reagire agli stimoli e compiere azioni sulla base delle sue esperienze.
Ribadisco: magari fosse vero!

Non possiamo sapere con certezza del 100% se succederà o meno: al massimo possiamo essere discretamente sicuri che non riusciremo mai a CAPIRE come PROGRAMMARE la fantasia.
Ma...
c'è un grosso "ma".

La "singolarità" di cui parlavo.

Secondo le linee di tendenza attuale dello sviluppo tecnologico, si può ipotizzare che tra 20 anni la tecnologia di scansione cerebrale raggiungerà una risoluzione tale da permettere di esaminare in tempo reale l'attività di ogni singolo neurone.
Contemporaneamente, diventerà possibile simulare su un singolo computer l'attività di 100 miliardi di "entità".
A quel punto la catastrofe sarà inevitabile, perchè sarà diventato tecnicamente possibile clonare su PC un cervello funzionante anche senza avere la più pallida idea di come funziona un cervello.

Ma parlare di "catastrofe" è limitante, perchè non ci saranno solo conseguenze negative.
Per esempio, un "cervello positronico" (chiamiamolo così per comodità...) sarà in grado di leggere, capire ed elaborare tutti i libri che nel 2035 saranno disponibili online (vedasi googlebooks, che pubblica anche libri scritti 100 o 1000 anni fa).
Cioè avrà una visione d'insieme dell'umanità e della sua storia ben più ampia di qualunque umano.

Potrà anche capire tutte le conversazioni che abbiamo memorizzato su Internet nei precedenti 30 anni.
Potrà scovare in pochi millisecondi falle di sicurezza che noi scopriamo solo per caso dopo anni, quindi potenzialmente potrà entrare in qualunque sistema.

Potrà imparare tutte le lingue del mondo e capire testi scritti e parlati in qualunque lingua del mondo in qualunque epoca.

Impossibile dire oggi cosa comporterà tutto questo.
So solo che non mi piacerà.
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La scienza è provvisoria
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