GAME 7
"Credo che non toglierò mai Wall dal campo, a meno di garbage time (e me lo auguro). E' anche lui conscio del fatto che questa è l'occasione più grande della sua carriera. Battendo Indiana oggi, la strada per le Finals è sicuramente meno tortuosa Frank Vogel, Head coach degli Washington Wizards
"Contratto, malcontento o minutaggio: stasera non conta niente. E' una gara 7 e la vogliamo vincere" Monta Ellis, guardia dei Pacers
E' la partita che può segnare la fine di un ciclo vincente come pochi se ne sono visti negli ultimi anni. I Pacers, campioni in carica e protagonisti di una stagione sfortunata che li ha fatti precipitare fino all'ultimo posto playoff disponibile (e dopo una clamorosa rimonta) contro i rampanti Wizards, la squadra di due dei migliori giocatori della lega, John Wall e Bradley Beal. Torna titolare Miles Turner, si siede nuovamente in panchina Hill ma ben sanno che non è una scelta, solo un turnover di natura tecnica. Ma non saranno loro i protagonisti della serata.
La partita è fin da subito spigolosa, il clima da "win or go home" si percepisce nitidamente. C'è tensione, nervosismo, paura di sbagliare e anche il "Muro" decide di puntare sulle cose facili, sui tiri liberi...per una volta in lui non si vede l'estro di sempre ma bastano i numeri, quei numeri che lo vedono in larga doppia doppia già all'intervallo. Ma siamo sopra noi, di cinque punti, con l'apporto di chi non ti aspetti...
Ecco perchè dico sempre che serva una panchina lunga. Qualcuno ha la serata storta? Ok, qualcuno che ce l'ha da sogno ci sarà sempre. E, appunto, vengono fuori gli eroi che non ti aspetti.
Sì, perchè il +5 all'intervallo, diventato +10 a fine terzo quarto, ha due protagonisti indiscussi: Josh Smith e Monta Ellis. Sì, proprio lui, quel J-Smoove rientrato in sordina dall'infortunio e capace di chiudere la partita con un 3-4 behind the arc che sa di miracolo e di rivincita per un giocatore troppo spesso considerato inutile nelle partite calde (ma che non era così lo aveva già dimostrato nella scorsa stagione...)
E sì, proprio lui, quel Monta Ellis tanto bistrattato da me in primis che conferma le mie parole su di lui: sarebbe da cedere ma non puoi farlo, perchè sai che prima o poi sarà lui a tirarti fuori dai guai.
E quella sensazione che la partita sia nostra la confermano i vari Paul George, Amir Johnson, Derrick Rose...tutti ad aggiungere il loro mattoncino a differenza degli Wizards, dove sono i soli Wall e Beal a impazzire e cercare di mettere in ritmo i compagni. In particolare l'elogio va al playmaker dei capitolini, forse miglior giocatore della lega ad ora e ad un solo rimbalzo da una larghissima tripla doppia anche stasera. Ma, ancora una volta, hanno avuto ragione i campioni. E lo spettro della fine della dinastia, alla luce del sole, sembra più lontano.
O forse no? I nostri prossimi avversari, dopo aver battuto in gara 7 gli Hawks, sono coloro (o "colui") che abbiamo sempre voluto evitare. Sepolti con regolarità in regular season sia nella scorsa che in questa stagione, "graziati" dal non averlo incontrato nella scorsa post season. Ed adesso eccolo lì, LeBron James con i suoi Celtics.
Squadra molto simile alla nostra con vari quintetti a disposizione. Se la cabina di regia è affidata a Thomas, Stevens può decidere tra il coriaceo Smart e il cecchino Hunter a suo fianco, mentre LeBron e Jared Sullinger hanno il posto assicurato. Sotto le plance è un dualismo tra due talenti destinati a restare sulla scena per molto, Poeltl e Diamond Stone (entrambi overall 75). Un'altra grande prova per noi, contro quel Re che mai abbiamo incontrato nel nostro cammino. Ma, d'altronde, per essere considerati i più forti di tutti dobbiamo battere tutti, no?