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Old 14-04-2004, 13:38   #1
eriol
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Cittā: hinterland nord milano
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[rapina a milano] li punireste?

MILANO - Morire per un pugno di orologi a Milano. E' finito male un tentativo di 'spaccata' di due malviventi, sembra immigrati extracomunitari che hanno cercato di sfondare la vetrina di una gioielleria con una mazza ferrata.

I titolari, padre e figlio, esasperati dall'essere sempre nel mirino dei malfattori, hanno sparato. Un giovane e' in condizione di morte cerebrale, che non lascia speranze, l'altro e' riuscito a fuggire.
Il drammatico epilogo di un colpo andato a male ricorda a grande linee la vicenda di Giovanni Petrali, il tabaccaio di piazzale Baracca, indagato dalla Procura di Milano per omicidio, perche' il 17 maggio scorso uccise Alfredo Merlino, uno dei rapinatori che erano entrati nel suo esercizio e che poi stavano fuggendo dopo il colpo.
Questa volta i malviventi non hanno nemmeno fatto in tempo a prendere dei preziosi. L'episodio si e' consumato in pochi attimi in via Ripamonti, alla estrema periferia della citta'. In base a una sommaria ricostruzione dei fatti, poco dopo le 17.30 due giovani, pare romeni, si avvicinano a bordo di una Ford Escort station wagon alla gioielleria 'Maiocchi' che ha due vetrine sulla strada principale e una in via Sibari. I due scendono dall'auto: uno armato di una grossa mazza di ferro inizia a colpire la vetrata a fianco all'entrata che espone moltissimi orologi di marca: Paul Picot, Emporio Armani, Longines (accanto ad una pubblicita' che ritrae una bella immagine di Audrey Hepburn), Zenith.

All'interno il titolare, Giuseppe Maiocchi, di 53 anni, sua sorella Caterina e il figlio Rocco, di 27, stanno servendo una paio di clienti. E' un attimo: padre e figlio si rendono conto di quel che sta succedendo, escono fuori armati, uno di un revolver, l'altro di una pistola semiautomatica regolarmente denunciate: hanno ancora in mano alcuni orologi che stavano mostrando agli acquirenti e che cadono per terra. I malviventi, che hanno danneggiato la vetrata ma non sono riusciti a infrangerla, vedono il colpo sfumare e si danno alla fuga. Il primo abbandona la mazza e scappa, l'altro rientra in macchina.
Allo stesso tempo i Maiocchi sparano quattro, forse cinque colpi. Il giovane nella vettura viene colpito, almeno una volta, alla testa. All'ospedale Fatebenefratelli viene constatata la morte cerebrale e l'uomo e' tenuto in vita con apparecchiature mediche per il rituale periodo di osservazione.

Giuseppe Maiocchi come inebetito, secondo il racconto di alcuni testimoni, raccoglie una paio di orologi dal marciapiede e rientra insieme al figlio nel negozio in attesa della polizia. La Ford Escort e' stata raggiunta da quattro proiettili che infrangono tre finestrini e la portiera.
Il colpo e' avvenuto a una trentina di metri da una stazione dei carabinieri, in una zona definita dagli abitanti 'di frontiera'. Sul posto sono giunte rapidamente Volanti della polizia e le ambulanze. L'area e' stata isolata: subito sono iniziate le ricerche del malvivente fuggito, finora senza esito. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dal pm Roberta Brera. La famiglia Maiocchi ha gia' nominato due avvocati, anche se al momento non sono stati presi provvedimenti nei confronti dei gioiellieri.
Davanti alla gioielleria si e' radunata una piccola folla: molte persone hanno espresso solidarieta' ai Maiocchi e hanno denunciato che ''il quartiere e' ormai mal frequentato'' e che ''sono tante, troppe le rapine e i furti messi a segno quasi sempre da extracomunitari''. E piu' di un negoziante ha ricordato ''che la gioielleria era stata oggetto di diversi colpi''.


io no.
troppi sconti ai delinquenti, mai nessuno alla gente onesta.

uno in meno.
eriol č offline