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Old 28-05-2014, 12:01   #11
~efrem~
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Originariamente inviato da khriss75 Guarda i messaggi
Qua si parla di domotica in modo errato.
Chiamiamola semplice automazione. Non è certo domotica accendere una luce con il telefono (come se fosse un telecomando).
Sarà un gadget per i "ricchi" bambolotti che potranno mostrare fieri il telefono-telecomando per accendere o spegnere le luci.
Quando un sistema simile invece sarà in grado di elaborare una serie di dati per gestire il confort in casa allora parleremo di domotica. Questo però implica il posizionamento di una miriade di sensori, di una unità centrale che li elabora secondo programmazione dell'utente e ne restituisce il risultato compiendo una serie di azioni.
Io a casa mi sto divertendo con domotica e automazione (tutto cablato, con Arduino), quando fuori fa caldo, e la temperatura in casa si sta alzando, se c'è sole viene abbassata la tenda e poi le tapparelle. Ovviamente questo solo se non sono in casa. Il condizionatore parte solo se mi sto avvicinando all'abitazione (questo è in fase di test, non ancora implementato). La sera, quando vado a letto, attivo la "scena notte" se fuori ci sono meno di 25 gradi posso lasciare le finestre aperte, vengono abbassate le tapparelle lasciando delle righine per far girare l'aria, viene poi attivato il perimetrale. Se però decido di accendere il condizionatore, il sistema di avvisa di chiudere le finestre (non sono motorizzate). Insomma, iphone ma anche gli altri produttori, offriranno sistemini simpatici per gestire luci e magari elettrodomestici, ma non sarà di certo la domotica vera e propria, tanto più se si dovessero utilizzare protocolli chiusi e superbrevettati.
Hai detto bene, portando esempi pratici di cosa è un approccio domotico all'abitabilità di un ambiente, io sono voluto rimanere sul generico, ma in effetti è così che le cose si devono svolgere (nel tuo scenario ovviamente).
Al di là del già citato problema degli standard di comunicazione (fondamentalmente tra centraline di controllo e tra centraline ed attuatori), se un sistema domotico viene interfacciato ad un sistema di controllo accessi (al 99% uno scenario industriale) o ad un semplice allarme anti intrusivo, che accade con l'ingresso di una major delle dimensioni di Apple? Comandare un sistema tramite una app è un conto, e come terminale di front-end va benissimo (al netto delle basilari regole di sicurezza informatica), ma una centrale di controllo domotica che risiede dentro un Apple-TV? O nell'equivalente Android? Cosa comporta? Dove risiedono le "chiavi del regno"?
E ancora, con una video sorveglianza? Torniamo al punto di partenza, le case non sono auto, non compri una casa "Baldinelli" o una casa "Marca-a-caso", non sposi un prodotto per un tempo variabile, ma tendenzialmente breve, per cui tagliandi e manutenzioni seguono manualistiche precise e procedure conclamate. Uno spazio abitativo è un investimento a lungo termine e le funzionalità e i vantaggi che offre sono costruiti all'interno di standard, regole fisse. Non è che uno fa gli impianti elettrici in alternata e un altro in continua, oppure uno a 220V e un altro a 380V (parlo di abitazioni nè ) . La domotica ha bisogno di standard, linguaggi di comunicazione comuni, specifiche di base condivise, bus di veicolazione unici. Tutto il resto è fuffa e telecomandini per gadget costosi.
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Chi ha inventato i gatti poteva permettersi di sbagliare tutto il resto. —Mario Migliaccio.
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