Scritto da: MIK - martedì 18 marzo 2014
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The Washington Post lancia l'allarme: migliaia di PC governativi a rischio dopo il blocco degli aggiornamenti di Windows XP
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A lanciare l’allarme è stato
The Washington Post, che ha parlato di
rischio attacco hacker per migliaia e migliaia di
Personal Computer governativi, cioè per i dispositivi che il governo USA utilizza per la normale gestione delle attività burocratiche e non; si tratta, insomma,
di computer che contengono dati ultra-sensibili oltre che a documenti top-secret, e che, per una strana ragione,
il governo non ha ancora aggiornato a Windows 8 (e tutto questo nonostante
Microsoft avesse fatto loro presente che
sarebbe cessato il supporto a Windows XP a partire dall’8 aprile).
Se quanto scrive
The Washington Post fosse vero, l’amministrazione USA non ci farebbero certo una bella figura e tutto dovrebbe fare fuorché dormire sonni tranquilli, anche perché, in sede di trattative con Microsoft, la sua chiusura è stata netta: il governo aveva infatti chiesto all’azienda di estendere i tempi di
aggiornamento; l’azienda si era dimostrata disponibile, ma a patto che il governo pagasse il servizio supplementare (richiesta legittima, visto che Microsoft avrebbe dovuto lavorare soltanto per un migliaio di computer); il governo, però, ha rifiutato e ora si trova soltanto con il 10% dei PC aggiornati a Windows 8.
Gli hacker al lavoro da tempo
The Washington Post ha sottolineato che i computer governativi hanno sistemi di sicurezza molto più forti di quelli ordinari, ma ha pure messo in evidenza che gli hacker si stanno preparando da tempo alla
fine della protezione per Windows XP e attaccare il sistema, dunque, potrebbe rivelarsi un gioco da ragazzi (in fin dei conti, XP è stato lanciato nel 2001, e in oltre dieci anni è normale che gli hacker abbiano potuto rafforzare tutte le conoscenze e competenze del caso).
Fonte:
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The Washington Post