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Originariamente inviato da Raghnar-The coWolf-
Guarda che ora e' 10 volte peggio.
A norma di legge acquistando un bene o un servizio dall'estero per stornare l'IVA bisogna compilare un modulo a parte, con firma del commercialista, alla modica cifra di 800 euro secche.
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Se parli dell'iscrizione agli elenchi VIES, "800 euro secche" mi sembra una cifra esagerata, non so chi te l'abbia chiesta... e comunque non è una tassa fissa, se un commercialista è troppo caro ne cerchi uno più economico...
Detto questo, credo che più che un problema di IVA, che già oggi è assolta in caso di b2b con soggetti non Italiani ma Intra-UE con il meccanismo del reverse charge (salvo i casi in deroga), sia più un problema di IRES: se ti obbligo ad aprire partita IVA italiana, posso poi sostenere che il
reddito prodotto da quella partita IVA vada tassato in Italia... Il che comporta ulteriori costi per il cedente... ma la cosa fastidiosa è che la responsabilità dell'operazione (e quindi immagino eventuali sanzioni) ricadrà sull'acquirente che non operi diligentemente, cioè che non si rifiuti di acquistare un servizio da un operatore sprovvisto di P.Iva italiana...