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Old 09-09-2013, 08:30   #6
Il_Grigio
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In termini sociali, secondo me è possibile. Lo dico non per chissà quale ragionamento complesso, ma semplicemente perchè è già avvenuto in passato.

Ci basta guardare le società antiche: un'elite di cittadini che bivaccavano e si intrattenevano grazie ad una massa di schiavi che lavoravano al posto loro.
Lo schiavo conduceva una vita pietosa, mentre il padrone poteva persino permettersi di considerare il lavoro come un'attività indegna e degradante.
A dispetto di questa inguistizia sociale, questa struttura non si è fossilizzata, ma spesso ha aperto le porte per la ricerca culturale e l'espressione artistica. Sulle spalle degli schiavi, si sono raggiunti punti di notevole grandezza e illuminazione.

Idealmente, questa società sarà riproponibile in futuro, ma con le macchine al posto degli schiavi (in fondo "robot" significa proprio questo).
Secondo me è possibile quindi pensare ad un futuro in cui le macchine sgobbano e gli uomini si dedicano all'attività fisica, all'espressione artistica, alla ricerca scientifica o semplicemente all'edonismo. Dedicarsi a queste cose diventa anzi estremamente semplice e quasi naturale, quando non ci si deve preoccupare di portare a casa la pagnotta.

Fin qui va relativamente tutto bene. Una società così secondo me può esistere perchè assolutamente analoga alle società antiche.
La parte fortemente drammatica sarebbe invece la transizione dalla nostra società a quella appena descritta.
Se iniziassimo a costruire robot per sostuire l'uomo (ma in fondo è dalla rivoluzione industriale che questo processo è in atto) avremmo una massa enorme di disoccupati, privi di salario, in una società che invece il salario lo richiede. E allora sono "volatili per diabetici", perchè finchè l'intera produzione non sarà in mano alle macchine e la ricchezza non sarà distribuita correttamente, ci saranno gravi scompensi sociali.
Ma qui si ricade in una sorta di "comunismo", che notoriamente è di difficile attuazione.
L'unica possibilità (diciamo "la meno peggio") è quella di sostituire i lavoratori pochi alla volta, dando il tempo alla società di assorbire la crescente disoccupazione puntando sempre più su settori specialistici. Quindi, nell'arco di varie generazioni, sempre meno agricoltori/operai e sempre più ricercatori/progettisti/supervisori/addetti alle risorse umane. Questo già accade, c'è solo da sperare che il sistema regga.

In definitiva, credo che un mondo robotizzato sia possibile (e probabilmente anche auspicabile), ma arrivarci richiederà un percorso lungo e doloroso.

Per restare in argomento "scienza e tecnica", direi che non vedo ostacoli tecnologici all'evoluzione dei robot. Già ora abbiamo molti risultati interessanti nell'industria... e siamo solo all'inizio.
A seconda dello scopo si potrà preferire un androide "general purpose", un robot non umanoide specializzato in un'unica funzione, o un sistema che potenzia le capacità umane (come l'esoscheletro) o un qualunque misto di queste cose. Già ora si stanno esplorando tutte queste possibilità e ancora abbiamo enormi margini di miglioramento. Visto anche il rapido aumento delle capacità di computer, direi che siamo lontani dal trovarci di fronte a limiti strutturali/tecnologici.
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" L'uomo è lo zimbello più facile di sé stesso, perché quello che vuole che sia vero generalmente lo ritiene vero. " Demostene
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