Originariamente inviato da adapting
Era ora, anche la faccia di tolla più incredibile dopo Berlusconi, alla fine ha dovuto cedere alla pressione dei fondi.
E' dal 2001 che Ballmer era CEO di Microsoft, e nel frattempo l'azienda si è espansa nel solo settore games, perdendo il traino della rivoluzione mobile e tablet (che, paradossalmente aveva inventato, ma in modo indigesto ai consumatori, lasciandosela scippare da sotto il naso).
Oggi, Microsoft è la stessa di 20 anni fa: servers&tools, Business, Office, windows. Marginale la presenza nel mercato mobile, che ha portato a perdite mostruose, e fallimentare l'ultima versione di windows, la prima veder a calare il numero di PC e licenze in vent'anni.
Minima la presenza online con bing, outlook e msn, snobbati dai consumatori, cui si è aggiunto skype che non porta flussi di reddito significativi.
Non è un caso se ormai in pochi anni il mondo IT e Internet da Microsoft-centrico si è rivelato Apple-Google-Samsung-Amazon centrico.
Quando tutto ciò è cominciato, meno di sei anni da, Ballmer rideva in una intervista dell'iPhone. Sei anni dopo, e con centinaia di milioni di iPhone e poi Android venduti, Microsoft è fuori da gran parte dei giochi e costretta a reinventarsi dopo innumerevoli fallimenti nel campo mobile.
Riuscirà nel suo scopo?
Se dovesse trovare un suo Steve Jobs e una sua umiltà profonda, da "ultimo che rimonta", sì. Ma un'azienda è fatta da prodotti, processi e persone. E le persone a guidare lo stato di management dell'azienda sono ormai fatti a uso e consumo di Ballmer. Arroganti e incapaci di dialogare con il proprio pubblico cui nega persino le funzioni più basilari (boot diretto di windows8 in modalità desktop per esempio), salvo ricredersi a metà dopo il disastro.
A meno che non trovino un outsider in grado di rivoluzionare tutto, difficilmente si potrà fermare il suo ridimensionamento.
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