venerdì 24 maggio 2013
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Il Garante tricolore ne vieta l'utilizzo generalizzato da parte degli asili nido del Belpaese. Nel mirino, un sistema di videosorveglianza adottato da una società privata di Ravenna
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Roma - La tutela della personalità e della riservatezza dei minori deve prevalere rispetto alle esigenze di controllo da parte di genitori e strutture scolastiche. A
stabilirlo è il Garante per la protezione dei dati personali,
che ha vietato l'uso generalizzato delle webcam all'intero degli asili nido del Belpaese.
Dalle indagini condotte dall'Autorità in un istituto privato di Ravenna, i responsabili della società
I Pargoli avevano spiegato l'introduzione delle webcam
come strumento deterrente contro i malintenzionati, "ma soprattutto per fornire un servizio che consentisse via web, ai genitori impegnati al lavoro, di monitorare costantemente in presa diretta ciò che i loro figli facevano".
In sostanza, l'installazione della webcam era finalizzata a venire incontro alla tranquillità dei genitori piuttosto che a salvaguardare la sicurezza dei minori. Il Garante tricolore ha però
sottolineato come anche quest'ultima finalità "andrebbe perseguita bilanciandola con altri interessi fondamentali del bambino, quali la sua riservatezza e il libero sviluppo della sua personalità".
È stato così dichiarato
illecito il trattamento dei dati e delle immagini operato dall'asilo nido ravennate.
Mauro Vecchio
Fonte:
Punto Informatico