questo brano anticipa il filo rosso che lega tra loro i pezzi de la buona novella
il pensiero di de andrè in merito a Cristo (che poi è pure il mio) è quello che Gesù è uomo, meglio, un grande uomo... punto e basta
ma questo non è un limite, questo non è uno sminuire la figura di Gesù... anzi!
Non intendo cantare la gloria
né invocare la grazia e il perdono
di chi penso non fu altri che un uomo
come Dio passato alla storia
ma inumano è pur sempre l'amore
di chi rantola senza rancore
perdonando con l'ultima voce
chi lo uccide fra le braccia di una croce.
ciò che rende "divino" gesù non è un suo status acquisito alla nascita e senza fatica o sbattimenti particolari ma una grandezza, umanità, splendore dato dai gesti concreti, sofferti (nel vero senso del termine)... inumano (leggi, divino) non è gesù che è e rimane un uomo ma è il perdonare, il non provare rancore e addirittura l'amare chi lo ha ridotto in croce e ha voluto la sua morte...
l'ipocrisia del cristianesimo è quella di astrarre la natura umana dei protagonisti del vangelo, da Maria a Giuseppe a Cristo stesso e così facendo non li eleva ma li sminuisce
è un discorso lunghissimo e apparentemente complesso ma in quel brano le parole sono una lode... ne la buon anovella si comprende benissimo questa idea... e al brano iniziale "laudate dominum" si contrappone la chiusa di "laudate hominem"
No, non devo pensarti figlio di Dio
ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
Ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
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Io ti dico che mai, il ricordo che in me lascerai sarà stretto al mio cuore da un motivo d'amore. Non pensarlo perché tutto quel che ricordo di te, di quegli attimi amari,sono i tuoi occhi chiari. E se tu tornerai t'amerò come sempre ti amai,come un bel sogno inutile che si scorda al mattino. Ma i tuoi larghi occhi... i tuoi larghi occhi chiari anche se non verrai non li scorderò mai.
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