Andiamo al sodo della questione: Destiny non si farà per PC. Si può girare sofisticamente attorno alle frasi di Jones, ma di fatto se le ha dette in considerazione del fatto che non ci sarà la versione PC, le ha dette in giustificazione di ciò, e dato che non ha parlato di pirateria, né poteva usare discorsi di esclusività perché il titolo è multipiattaforma, ha puntato sulla questione dell'interfaccia di controllo. Ed è vero, per carità, che le cose che si son fatti venire in mente per sdoganare gli FPS sulle console sono state ben pensate per quella situazione. Ciò detto, io i primi due Halo li ho giocati su PC e mi ci son comunque trovato assai meglio che non i 4 capitoli successivi, godibilissimi per molti versi ma che ogni tanto mi facevano alzare gli occhi al cielo per l'ennesimo colpo non andato a segno per via degli stick come direzionamento o per contro per colpi andati a segno ma assolutamente fuori bersaglio (mira assistita).
Anche riconosciuto quanto da Jones addotto, c'è da domandarsi "Ebbene?"
Hanno elaborato un gameplay adatto alla piattaforma (ma poi lamentiamoci tutti se qualcuno fa gli FPS sui touchscreen, perché senza controlli con feedback fisico non sono giochi seri, deh), ma questo che vuol dire? Be', secondo lui vuol dire che ormai il pubblico è indottrinato e vuol giocare solo in quel modo, ergo non è più conveniente produrre giochi per una piattaforma in cui il metodo di controllo per cui questi FPS vengono progettati sia un optional: su PC, i controller sono l'optional.
Ma come dice l'articolo su RockPaperShotgun.com, coloro che sicofanticamente si sono affrettati a dar ragione a Jones (ArsTechnica.com), come Kyle Orland, hanno fatto delle assunzioni senza basi di verità. Non è che il PC sia decaduto nel gaming, anzi è cresciuto grazie al digital delivery, del quale peraltro abbiamo pochi numeri chiari. Solo che le console sono cresciute ancora di più. Tralasciando il fatto che la proporzione tra console e PC in termini di vendite, in generale e titolo per titolo, sia di definizione discutibile per via di questi dati poco chiari, laddove ci sono non appare come il PC sia una piattaforma in perdita. L'articolo poi fa notare che, supponendo che la pirateria dimezzi le vendite potenziali (non che chi pirata avrebbe comprato, in partenza, ma non è questo il punto in questo caso), abbiamo anzi un numero di utenti PC che inizia a diventare di tutto rispetto, ed il fatto che in parte avvenga in modo illegale è solo un fallimento dell'industria a rendersi più appetibile nelle forme legittime per quanto concerne la scelta delle piattaforme su cui proporre i titoli, non del metodo di controllo usato. Quindi anche il discorso del "nessuno vuole più giocare come un tempo" viene a cadere.
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