venerdì 1 febbraio 2013
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Dopo Mozilla, anche Cupertino prende una decisione drastica. Con un aggiornamento silente viene silenziato il plugin di Oracle
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Roma - Un problema che nasce lontano, quello di Apple con i linguaggi che prevedono l'esecuzione a runtime, e che ancora una volta vede al centro lo sfortunato Java. Poche ore dopo che
Mozilla aveva optato per "bloccare" il plugin nei suoi browser, anche Cupertino
ha fatto lo stesso: con un
aggiornamento automatico e silente dei suoi sistemi ha chiuso le porte all'esecuzione di codice Java 6 e 7.
Tramite Xprotect, una funzione integrata in OS X
dalla versione 10.6, la Mela può comunicare ai PC connessi una blacklist di programmi a cui impedire l'esecuzione. La funzionalità è pensata per arginare gli ancora rari malware che si presentino nel mondo Mac, ma in questo caso Apple ha deciso di muoversi contro un applicativo lecito: le macchine che hanno a bordo il Runtime Environment (JRE) versione 6 o 7 non possono più eseguire applet all'interno del browser dalla scorsa notte. Come se ciò non bastasse, alcuni utenti
si lamentano che l'aggiornamento
Java 7 update 11 avrebbe rimosso la versione 6 durante l'installazione, causando qualche grattacapo per questioni di retrocompatibilità.
Apple ha insomma
equiparato Java a un malware.
La scelta è piuttosto netta, ma come detto è in linea con le
intenzioni espresse da Jobs parecchi anni or sono e
ribadita nel 2012 con la cancellazione del plugin realizzato da Apple stessa e integrato nell'OS. A Oracle
non resta che affrettarsi a sviluppare un aggiornamento da distribuire per turare le falle, e sperare che
la comunicazione che intende sviluppare più intensamente con gli sviluppatori possa giovare alla sua situazione che
al momento è piuttosto complessa.
Luca Annunziata
Fonte:
Punto Informatico