E qui casca l'asino, perchè non basta avere una 5D Mark III e un 85mm f/1.2 per avere uno scatto professionale.
Se non sai fare il tuo lavoro tiri fuori porcherie anche con la migliore attrezzatura del mondo.
Il fotografo inoltre non è solo quello che ha la macchina supercostosa, deve saper gestire il soggetto, scegliere la posa migliore, la posizione delle mani, difetti, luci, e il tema stesso della foto.
A quei livelli (fotografare il presidente USA) devi fare un lavoro maniacale per quello che concerne la cura dei dettagli.
Ad esempio la seconda foto, come ci mostra gentilmente Roberto Colombo della redazione, mostra uno schema a due luci, come si può notare dagli occhi (due riflessi opposti sull'occhio).
Quindi due sorgenti luminose a 45° (di pari potenza) che di fatto appiattiscono i tratti somatici del viso (precisamente ha usato due ombrelli).
L'immagine e il tono della pelle risulta un pelo carente di contrasto, infatti sembra più chiara.
Uno scatto meno formale a mio avviso quello di quest'anno, con le braccia visibili e incrociate, un sorriso. Lo sguardo invece non mi convince appieno, sembra distratto da qualcosa...
La mano sinistra di Obama non mi piace: sembra monca e tenta di nascondersi, era molto meglio se anche la sinistra avesse le dita visibili come l'altra.
Si vede anche la scrivania del presidente... tutte queste cosette immagino siano state frutto di scelte ben precise e non arbitrarie.
Il precedente ritratto invece è molto diverso a mio avviso, sempre due luci ma quella a destra attenuata e parzialmente coperta sembra, per dare un riflesso accennato all'occhio e che consente di rendere il viso più tridimensionale e meno appiattito.
La foto è più contrastata (la preferisco di più così francamente).
Posa formale, niente sorriso, le mani non sono visibili.
Focale più lunga (105mm) per schiacciare ulteriormente la prospettiva: di conseguenza ha chiuso il diaframma per avere un minimo di PDC per le bandiere retrostanti (f/7,1 vs f/10)...
Questa è la mia chiave di lettura
