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Originariamente inviato da Tasslehoff
Le configurazioni che prevedono il blocco di parità sono essenzialmente un retaggio del passato in cui il costo dei dischi necessari per implementare queste configurazioni (consideriamo che non esisteva il bus SATA, l'uso di dischi SCSI comportava costi non indifferenti che si sommavano ai costi dei controller, il tutto per una densità di dati drasticamente più bassa di quelle attuali) spingeva ad usare questo meccanismo per ottenere continuità di servizio in caso di unità guasta senza sacrificare troppo storage.
Questo però comporta dei notevoli svantaggi:
- uno stress notevole per ciascuna scrittura (che richiede 4 attività di IO contro le 2 di un array raid1) che si traduce in ridotte performance rispetto al mirroring
- una notevole complessità logica (che si traduce in una fragilità intrinseca dell'architettura)
- in caso di guasto performance ridotte fino all'80% a causa delle attività di ricostruzione (che risultano essere molto più stressanti rispetto alla ricostruzione di un array raid1)
Ma anche dal punto di vista economico a ben vendere l'adozione di un array raid5 è svantaggioso, per mitigare l'handicap prestazionale del calcolo di parità l'adozione di un controller hardware con cache write back (quindi con l'ulteriore costo della batteria tampone) è pressoché necessaria.
Questo implica maggiori costi e la già citata maggiore complessità architetturale, risorse che potrebbero essere spese per acquistare le unità necessarie per implementare ad esempio un array raid1+0 con unità di hot spare.
Io ti consiglierei di usare questa configurazione, 5 dischi sono perfetti.
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Chiaro, l'unica cosa è che avendo necessità di spazio con 5 dischi da 2GB in Raid5 avrei 8GB di spazio, mentre in raid 1+0 solo 4.