Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Messaggi: 1556
|
Molta gente pirata il software semplicemente per cultura e per impostazione mentale. Sai quanta gente conosco che fa i risolini quando sente che uso solo software originale, che non scarico i film, la musica, i giochi, le scansioni? E' un'impostazione mentale, nasce da decenni di questa pratica sin dai tempi in cui la proprietà intellettuale digitale non era regolamentata, e continua perché "e che mi metto a dargli soldi per questa roba?" per qualcuno non è una vergognosa manifestazione di mancanza di rispetto per il prossimo, il lavoro da questi fatto, e l'oggettiva esternazione di una convinzione di esser "più uguali degli altri", per citare la Fattoria degli Animali.
Ciò detto, gli esempi di titoli in grado di far introiti su PC non mancano, e sono correlati alla fiducia che gli editori riescono a instillare negli utenti. E suvvia, i nomi grossi dell'editoria ludica sono tutti su PC, EA, Activision Blizzard, THQ e Ubisoft, e poi via via i più piccoli, Bethesda e compagnia bella, le cose ce le fanno pure avere.
Dunque da una parte sposerei il principio che molta gente copii nell'ignoranza delle periodiche offerte di Steamm, GoG o anche Amazon e simili, ma dall'altra, quando la gente mi chiede se so fare il jailbreak di un iPhone per poter giocare ad Angry Birds senza tirargli contro quei centesimi che costa, be' devo constatare che alcuni sono poveri dentro (ma non fuori, se hanno un iPhone). Quindi oltre a una corretta informazione io direi che andrebbe instillata una corretta cultura del diritto digitale, e sì, so bene come questo sia un argomento spinoso che andrebbe a sua volta rivisto alle basi, ma che non può essere ignorato perché così com'è non ci piace (che peraltro è spesso una risposta di comodo).
Al di là di tutto questo, sicuramente i fondamenti economico-aziendali di piattaforme come Xbox e PS, con i problemi incontrati da sviluppatori come quelli di Fez, sono da rivedere alla luce dell'introduzione di modelli più flessibili. Va da sé che ciò è difficile nel momento in cui il riscontro economico finora ce l'hanno avuto quelli che potevano permetterselo in proporzione a quanto ci hanno investito, è un gioco volto a mantenere un equilibrio di potere, a Microsoft e Sony (e Nintendo) spetta l'ultima parola su una serie di aspetti dello sviluppo, ed è un prezzo che gli editori grossi sono disposti a pagare per ottenere la certificazione di prodotti costosi ma di sicuro ritorno, certi del fatto che i detentori delle piattaforme verranno relativamente incontro a determinate esigenze per poter prendere le lucrose percentuali coinvolte.
Chiaramente, un gioco del genere uno studio come quello di Fez non se lo può permettere. D'altra parte, la prospettiva esemplificata lascia il tempo che trova: una piattaforma come Ouya, ammesso che si concretizzi, resterà sempre una nicchia delle dimensioni, a voler essere generosi, del GP32, o poco più, e a nulla varrà sbandierare il droide (piattaforma pesantemente sopravvalutata secondo me, ma per carità che mi contraddicano con cifre lusinghiere, ne sarò felice) come isola felice di un'apertura che poi non è reale (Google tira pur sempre le fila). E' vero che si potrebbe indicare il successo ludico di iOS come dimostrazione che questo non sia scontato, ma stiamo parlando di investimenti di ordini di grandezza inferiori rispetto a quelli delle piattaforme cosiddette hardcore (termine stolido e fuorviante), per non parlare delle diverse meccaniche promozionali e di vendita coinvolte.
Sarebbe senz'altro bello vedere meccanismi di certificazione più flessibili e gestione degli aggiornamenti più amichevoli verso l'utenza, ma a me, francamente, basterebbe che quando cerchi di comprare Prince of Persia su Live non mi risponda che tale contenuto non è disponibile nella mia regione, mentre per Mark of the Ninja il problema non si pone. Prima ancora delle politiche, alle volte è l'infrastruttura che deve essere realizzata bene. Hai voglia ad annunciare una rivoluzione digitale quando la parte digitale è ancora fatta tutta di "non ci sono garanzie sul servizio e non si fanno rimborsi".
|