[ChristinaAemiliana]

Mia madre ha appena finito di raccontarmi qualcosa che davvero mi ha fatta innervosire. Ecco qua. Ditemi cosa ne pensate.

Mia madre lavora in una ditta che fornisce servizi di pulizia a condomini e aziende e distribuisce i prodotti di una nota marca di cere e detersivi per uso privato e industriale. L'azienda non è enorme ma ha pur sempre decine di dipendenti più tutti i rappresentanti.

Qualche settimana fa il titolare della ditta, che lavora in sede anche lui, ha portato con sè in ufficio sua figlia di 11-12 anni dopo essere andato a prenderla a scuola nel pomeriggio. La bambina aveva realizzato, non so se a lezione o come hobby personale, numerosi braccialetti di quelli che si fanno annodando e intrecciando fili e cordini più o meno grossi e di vari materiali. Ebbene, il padre ha iniziato a mostrare i lavori della ragazzina agli impiegati e ai magazzinieri, spiegando che la figlia desiderava venderli per guadagnarsi qualche soldino, finché tutti non si sono sentiti in dovere di comprarne almeno uno. Il prezzo fissato era di un euro a bracciale. Già questo comportamento, quando mia madre mi ha narrato i fatti, a mio avviso aveva il sapore della prevaricazione, ma sono stata zitta considerata l'irrisorietà della cifra.

Oggi vengo invece a sapere che lo stesso giochetto è stato di nuovo posto in essere dal furbo titolare, ma stavolta come protagonista c'è la di lui moglie, donna tanto facoltosa quanto annoiata e assolutamente non lavoratrice, la quale per ingannare il tempo ha pensato bene di diventare presentatrice della Avon. Quindi, i dipendenti in questo caso sono stati praticamente obbligati ad acquistare ciascuno almeno un cosmetico, a prezzi già non trascurabili quanto quello dei braccialetti.

Trovo veramente inqualificabile il comportamento di questo signore, che si approfitta del fatto che i lavoratori non osino dire "non mi interessa" con decisione, forse temendo sue rappresaglie.