Quel "chroot/usr/lib/grub/*/stage2_eltorito" cosi' come lo hai scritto non ha senso, sicuro di aver ricopiato bene?
Comunque, per quello che ci ho capito io debian live ha tre livelli per l'installazione dei pacchetti.
1. liste di pacchetti in config/chroot_local-packageslists , cioe' un file di configurazione persistente
2. Un comando in fase di configurazione tipo: lb config --packages-lists "list1 list2 list3"
Piu' o meno questo e' il paradigma di funzinamento di tutte le opzioni di installazione.
La cosa bella? A volta non funzionano, nella misura che il pacchetto non si riesce a installare. Posto che tu abbia tutto quello che serve per una corretta generazione della iso (tipo il pacchetto isolinux, grub | grub2, busybox , debootrstrap, ia32-libs se cross architecture. E tiro a indovinare ma mi sembra di ricordare che a volte *alcuni* dovessero essere presenti sia nell'host che nel sistema chrootato!) c'e' una terza via: chroot.
3. lb config --interactive shell
quando arriva il momento il build enviroment ti lancia una shell in chroot sul sistema su cui si basera' la iso: in questo modo dovresti avere piu' controllo per installare i pacchetti tignosi (con un normale apt-get install foobar). Quando hai finito un [CTR]+[d] e termina la shell e finisce la generazione.
Tieni poi conto che e' anche abbastanza tignoso per le cache, nel senso che prima di riprovare a generare un'immagine puo' essere opportuno ripulire tutto quello che era rimasto in mezzo:
Codice:
lb clean --binary
rm -r ./.stage
# C’e’ una directory .stage nella dir principale della live: per fare cambiamenti radicali come cambio di architettura puo’ essere necessario eliminarla. Se si elimina tutto con un rm -r ./* quella resta e puo’ impedire il completamento dell’immagine.
Buona fortuna, ricordo di averci sclerato un tot le prime volte!