Ora io mi domando:
1) ma l'AGCOM non poteva far anticipare l'obbligo di vendere i televisori con decoder DVB-T2 a partire dal 1 gennaio 2013 (o 2014), anzichè dal 1 gennaio 2015 ? Un bel favore sia alle case produttrici di televisori (che potranno con tutta calma smaltire le scorte di modelli con decoder che tra due anni e mezzo saranno gia' vecchi), sia ai fabbricanti di decoder esterni.
Infatti ci sono modelli dei quali le versioni inglesi hanno il tuner DVB-T2 e le corrispondenti versioni italiane ne sono invece sprovviste.....
2) chi paga gli antennisti per le modifiche agli impianti ? C'è il costo dei filtri, più la manodopera per un intervento che va a vantaggio esclusivo dei gestori di telefonia cellulare, e sarebbe auspicabile che si assumessero l'intero onere della spesa.
Le frequenze da 61 a 69 UHF dovranno essere liberate a breve (entro la fine dell'anno), e questo non solo in Italia, ma in tutta l'Unione Europea. Sono molto probabili forti interferenze sulle frequenze adiacenti (soprattutto sul canale 60).
Inoltre, soprattutto nelle grandi città, ci sono anche dei rischi di saturazione dei centralini televisivi (compromessa la ricezione di tutte le emittenti TV). Inoltre l'uplink del terminale mobile LTE potrebbe interferire con il decoder (in casi di sintonizzatori, schermature e cablaggi d'antenna non eseguite a regola d'arte).
Nelle zone in cui il segnale Lte sarà più forte di quello televisivo, le antenne saranno accecate e non si riceveranno più le emittenti del digitale terrestre.
Se gli operatori telefonici non contribuiranno in qualche modo, l'intervento rischia di essere particolarmente oneroso specialmente per gli impianti di ricezione terrestre singoli (in quelli centralizzati la spesa viene ripartita tra i vari condomini ed è assai più bassa).
Ultima modifica di Adric : 29-01-2013 alle 21:19.
Motivo: aggiornamento
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