Premettendo l'apprezzamento per l'articolo (che mi sarà molto utile, nei giorni a venire), vorrei perorare la causa di un uso corretto della nostra lingua. Atroci forestierismi non servono a dare maggior comprensibilità o valore ai concetti, ed è possibile, anzi preferibile, fare a meno di cose come "pushare", "rushare", "ressarvi", e questo non perché ci sia chi non capisce, povero ignorante costui non addentro alla microcultura del caso, quanto perché questa non è una cultura, né micro né d'altro genere, non ne ha la dignità, è un atto di pigrizia intellettuale. Non si parla così con gli americani, quindi non difendiamo questa pratica adducendo la scusa di aver mutuato il termine dal contesto statunitense, né si parla così fra italiani. Un po' di autostima, per favore. Il grosso dell'articolo non si avvale di questa "via d'uscita facile", senza per questo perdere in autorevolezza e chiarezza, dimostrandone quindi esso stesso l'inutilità. Sia questa vista come una critica costruttiva, non una pedanteria fuori posto (nella comunicazione, la ricerca della correttezza non dovrebbe mai essere considerata tale).
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