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Old 14-02-2012, 02:10   #1
Custode
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[Thread Ufficiale] Kingdoms of Amalur: Reckoning

Che succede quando R.A. Salvatore -il creatore di Drizzt Do’Urden- e Todd McFarlane -il creatore di Spawn- decidono di unire i propri talenti per dar vita ad un nuovo mondo fantasy? Il risultato è questo Kingdoms of Amalur, un action RPG che raccoglie e fa proprie alcune meccaniche di gioco di un World of Warcraft in solitaria e di Fable.

Faeland era un regno pacifico, dove varie razze e culture cercavano di vivere in pace, finchè un bel giorno il tradimento di Gadflow, re folle e ambizioso dei Fae del Nord, portò alla nascita di un culto votato ad una nuova divinità ed alla successiva guerra nel regno.
Le giovani razze di Faeland non avrebbero avuto difficoltà a respingere anche il più poderoso degli eserciti, se questi non avesse avuto dalla sua un piccolo particolare: prima o poi, tutti i suoi caduti, si rialzavano dal campo di battaglia per riprendere la loro marcia di morte e conquista.

E qui entriamo in scena noi.
Un cadavere.
Sì, siamo morti, frutto di uno strano esperimento volto ad usare la magia del Pozzo delle Anime per cercare di vincere la morte, veniamo scaricati su una catasta di cadaveri ed esperimenti non riusciti, pronti per finire in un'inceneritore. Ma il destino ci desta proprio un attimo prima della dipartita finale e, completamente smarriti e scevri da qualsiasi ricordo che si riallacci al nostro passato, inizia la nostra fuga e la nostra ricerca dell'identità, per capire chi eravamo, perchè e come siamo morti e, soprattutto, perchè siamo tornati in vita.

Dopo una fuga rocambolesca che ci metterà di fronte gli sgherri di Gadflow, mandati a distruggere il Pozzo delle Anime, verremo a scoprire da un Tessitore del Fato di nome Agarth che oltre a non avere un passato, sembra che siamo la sola creatura al mondo a non avere nemmeno un destino scritto, cosa che tutti possiedono dalla nascita e che ogni Tessitore riesce a scrutare. Non solo, ma addirittura sembra che noi si possa scegliere ed alterare il destino a nostro piacimento, cosa riservata solo a un dio.

Questi i primi minuti di gioco, dove in un mondo dall'impatto visivo molto simile al primo Fable, muoveremo il nostro personaggio forgiandolo in ogni suo caratteristica, grazie alla scelta delle Carte del Destino -che qui fanno le veci delle tre macro classi generiche, Mago, Guerriero, Ladro-, ad un albero di abillità e caratteristiche ed uno di talenti legati alle abilità di combattimento.
E parlando di combattimento, questo è gestito in puro stile action, con mosse e combo sbloccabili a seconda dei talenti scelti. Il Ladro, ad esempio -mio personaggio-, usa prevalentemente pugnali o lame Fae e veste armature leggere che danno bonus ai colpi critici e alla velocità. Può entrare in modalità furtiva e avvicinarsi di soppiatto ai nemici per ucciderli con una combo letale istantanea. Può anche tirare di arco. Usando i vari attacchi speciali, poi, accumula una barretta di energia che una volta giunta alla massima estensione, permette di entrare in modalità Giudizio: in tale modalità si hanno a disposizione attacchi più devastanti e veloci, i nemici vengono affranti dal Giudizio e uccidendoli con una combo finale, si possono incrementare i punti esperienza ottenuti. A ciò si deve aggiungere l'utilizzo di gemme -da cercare per il mondo e forgiare-, dell'alchimia e, soprattutto, dell'equipaggiamento, con armi epiche e set completi unici i cui colori rappresentativi la loro qualità sono presi di sana pianta da WoW: bianco, verde, blu e viola.

Queste le basi. Per me, grande amante di WoW e a suo tempo del primo Fable, nonchè simpatizzante degli action RPG consolosi, questo Amalur pare una mezza manna dal cielo: ovviamente non piacerà a tutti dovendo mettere in conto anche un comparto tecnico non all'ultimo grido -seppur piacevole artisticamente-, mappe molto molto lineari e ristrette e, soprattutto, l'indispensabile utilizzo di un joypad 360 o similare. Si può giocare anche con mouse e tastiera, ma con Amalur non ha davvero senso.
Ultima nota sul livello difficoltà: a livello difficile, il primissimo scontro con il troll del tutorial non è stato una passeggiata, solo l'utilizzo di svariate pozioni mi ha permesso di non lasciarci le penne. Il che mi pare buona cosa.

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Questa è poesia!
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