Ritornando a casa
Il digitale è comodissimo per il lavoro, prima bisognava stampare e scannerizzare un'immagine per inviarla a qualcuno.
Però poco tempo fa ho riscoperto una macchina degli anni '40 di mio padre, una Voigtlander Vito II. Ricordo quando da bambino mi faceva le foto, naturalmente con esposimetro esterno, ci voleva un po' di tempo per prendere la luce, impostare la coppia tempo/diaframma sulla macchina, inquadrare e scattare. Il piccolo mirino galileiano non è che aiutasse a comporre l'immagine.
Era parecchi anni che era ferma, diciamo pure decenni.
Ho comprato un rullino, sono andato un po' in giro a fare foto. Sono venute perfette, anche quelle al crepuscolo, anche quelle con quella fastidiosa luce laterale.
Che dire altro?
Poi con l'analogico c'era la sorpresa di ritrovarsi stampate delle foto belle quando si pensava che lo scatto invece fosse banale!
Certo che l'esperienza era fondamentale per avere buoni risultati e costanti.
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